È possibile trasformare il proprio iPhone – o qualsiasi altro smartphone dotato di luce a Led – in una lampada di Wool, meglio conosciuta come lampada Uv o Black light? Secondo un video che nel corso delle ultime settimane ha fatto il giro del web, la procedura è fattibile senza troppi sforzi, ma nel filmato le sue applicazioni sono state decisamente sopravvalutate. Le istruzioni sono semplici: basta applicare sul Led tre strati di scotch trasparente e colorarli con un pennarello blu (i primi due strati) e uno viola (l'ultimo) per ricreare l'effetto della luce ultravioletta. Ma cosa si può fare con questa "modifica" del flash?
Secondo il video, è persino possibile osservare i batteri e i germi presenti sulle superfici più sporche, come il bagno di casa nostra. La realtà, però, è ben diversa. Innanzitutto bisogna capire perché l'applicazione degli scotch colorati provoca l'emissione di una luce molto simile a quella emessa dalle lampade Uv. Il motivo è da ricercare nel fatto che la procedura, utilizzando i colori blu e viola come fossero dei filtri, punta a lasciar passare solo gli ultravioletti e parte della luce visibile. Questo almeno in teoria, perché vista la natura dei Led presenti sugli smartphone, la quantità di luce Uv è troppo scarsa per raggiungere l'efficienza di una lampada di Wool.
Questo perché le luci di questo tipo sono un misto di blu e giallo e sono caratterizzate da una lunghezza d'onda superiore ai 400 nanometri – la soglia sotto la quale iniziano gli Uv -, quindi se degli ultravioletti riuscissero davvero a superare il filtro, lo farebbero in quantità decisamente ridotta. Le foto sul web sono quindi tutte false? Non proprio, perché questa procedura un effetto lo ottiene comunque: se puntata contro un foglio sul quale è stato scritto qualcosa con un evidenziatore, la luce produrrà un simpatico effetto riflettente, simile a quello che è possibile apprezzare nelle discoteche.
Da qui a scovare i germi presenti nel bagno come fossimo in una puntata di CSI, però, ce ne vuole. Per utilizzare una vera luce Uv bisogna per forza di cose sfruttare una lampada di Wool, la quale si basa sullo stesso processo di creazione di una lampada fluorescente, con l'unica differenza dovuta al fatto di avere il vetro colorato di blu o viola con ossido di nichel. Il rivestimento, che appunto prende il nome di vetro di Wool, può persino essere nero: in questo caso non si può sapere se la lampada è in funzione perché la luce visibile non riesce a superare la schermatura. L'unico modo per appurarne il funzionamento è quello di avvicinarla ad una superficie e osservare l'eventuale effetto fluorescente.