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È morto Tony Brooker, pioniere del linguaggio di programmazione

Tony Brooker, il matematico e scienziato che ha realizzato il primo linguaggio di programmazione ad alto livello, è morto a 94 anni. È passato alla storia per aver creato il primo il sistema Autocode, un linguaggio di programmazione che ha consentito a chiunque di programmare PC e non solamente un ristretto gruppo di ingegneri altamente specializzati.
A cura di Marco Paretti
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Tony Brooker, il matematico e scienziato che ha realizzato il primo linguaggio di programmazione ad alto livello, è morto a 94 anni. Lo ha annunciato il figlio Stephen, spiegando che l'informatico è mancato lo scorso 20 novembre presso una casa di riposo di Hexan, in Inghilterra. Brooker è passato alla storia per aver creato il primo il sistema Autocode, un linguaggio di programmazione che ha consentito a chiunque di programmare PC e non solamente un ristretto gruppo di ingegneri altamente specializzati. È stato di fatto il momento in cui la programmazione si è aperta al mondo, con enormi conseguenze per il futuro dei computer.

Tony Brooker e l'incontro con Alan Turing

Tutto è iniziato per caso: tornando da un trekking nel Wales, Brooker si è fermato all'Università di Manchester per visitare il suo laboratorio informatico, uno dei primi del suo genere. All'interno non ha trovato solo macchinari, ma anche uno dei padri fondatori dell'informatica, Alan Turing, al tempo vice direttore del laboratorio. "Possiamo sempre assumere qualcuno come te" avrebbe detto a Brooker, che durante l'incontro aveva spiegato a Turing i suoi progetti di ricerca. Così, nell'ottobre 1951, Brooker è stato assunto nel laboratorio, proprio dopo che questo aveva ottenuto una nuova macchina, la Ferranti Mark 1. Il suo lavoro? Renderla utilizzabile.

L'invenzione di Autocode

Oggi forse sembra scontato, ma al tempo non lo era. Turing aveva già compilato un "manuale utente" del computer, ma le procedure erano estremamente complesse e riservate a un numero ristretto di ingegneri specializzati. Il suo approccio prevedeva l'utilizzo di codice binario scritto al contrario, da destra a sinistra, per mimare il modo in cui il PC avrebbe poi letto le singole stringhe. "Era estremamente pulito e intelligente, ma anche senza senso e poco intuitivo" aveva spiegato Brooker. Così l'informatico ha passato i mesi successivi a scrivere un linguaggio di programmazione chiamato Autocode e basato su numeri e lettere. Era il 1964 ed è stata una rivoluzione, perché ha consentito a chiunque di studiare e poi programmare un computer senza doversi approcciare in maniera binaria alle macchine.

È stato l'inizio dei linguaggi di programmazione ad alto livello – anche se bisogna sottolineare che negli anni '50 John Backus aveva già realizzato Fortran, quello che molti considerano il primo linguaggio ad alto livello – cioè linguaggi basati su modalità comprensibili e semplici per dare comandi ad un computer, che non prevedono una sequenza di 0 e 1 ma parole e frasi. Senza questo passo in avanti nella ricerca informatica probabilmente oggi non avremmo molti prodotti e servizi, nemmeno il web.

La vita di Tony Brooker

Ralph Anthony Brooker è nato il 22 settembre 1925 a Londra, figlio di un lavoratore del servizio civile e di una casalinga. Nel 1943 ha vinto una borsa di studio per studiare matematica all'Imperial College di Londra, dove i suoi studi sono stati velocizzati a causa della guerra, elemento che gli ha consentito di concludere il college in soli due anni. Dopo la guerra ha iniziato a lavorare all'interno della scuola nel campo della chimica, salvo poi tornare poco dopo nel dipartimento matematico dove ha iniziato a sperimentare con i primissimi computer. Trasferitosi nell'Università di Cambridge nel 1949, si è confrontato per la prima volta con il problema della programmazione. "È una problematica universale" aveva spiegato. "I primi computer erano azzoppati". Nel 1957 ha sposato una delle ricercatrici al lavoro sul progetto, Vera Hewison, da cui ha avuto tre figli. Un'altra delle ricercatrici si chiamava Mary Lee Woods: nel 1955 ha dato alla luce Tim Berners-Lee, il creatore del World Wide Web.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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