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Opinioni

E’ Siri la killer app dell’iPhone che rivoluzionerà il nostro modo di vivere

Il rivoluzionario assistente digitale introdotto da poco anche in Italia non è un semplice “comando vocale”, ma un sistema più evoluto e complesso che cambierà il modo con cui interagiamo con i nostri dispositivi.
A cura di Dario Caliendo
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Nel primo periodo dell'era dei computer, per far si che un calcolatore eseguisse qualsiasi tipo di operazione, era necessaria un'interazione umana lenta ed inefficiente: i programmatori erano costretti a "comunicare" con il cervello elettronico tramite l'utilizzo di alcune schede forate, che riuscivano a tradurre in linguaggio binario una serie di informazioni molto limitate. Si trattava indubbiamente di un interazione destinata ad una cerchia ristretta di persone, con una preparazione ben precisa. Poi sono arrivati la tastiera e la linea di comando, e lo step successivo è stata l'interfaccia utente ed il mouse.

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[quote|left]|Recentemente Watson, il super-computer di IBM, ha battuto il suo avversario umano a Jeopardy[/quote]Ogni passo in avanti nell'interazione tra uomo e macchina però, ha sempre necessitato che gli utenti imparassero una serie di logiche con le quali (seguendo una sorta di vera e propria evoluzione) si è arrivati al punto di poter eseguire complesse e veloci operazioni.

Questo fino all'arrivo di software come Siri. Con l'utilizzo dell'assistente vocale di Apple, gli utenti non avranno più il reale bisogno di imparare – ad esempio – il procedimento per impostare una sveglia: basta chiederlo con la voce e verrà attivata automaticamente.

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Meet Siri.

Da quando il nuovo iOS 6 è disponibile anche in Italia, gli utenti si sono trovati faccia a faccia con una novità che non si aspettavano minimamente: Siri, l'assistente vocale di Apple, ha una personalità. Chiedetele di aiutarvi a nascondere un cadavere e lei, ironicamente, vi chiederà se avete bisogno di una discarica pubblica o di cercare le onoranze funebri. Chiedetele di cantare una canzone e vi delizierà con una sua versione di "Nel blu dipinto di blu".

[quote|right]|Apple non ha inventato Siri, ne ha acquistato il brevetto nel 2010[/quote]

Le risposte di Siri sono simpatiche ed il suo tono di voce è stato reso il più somigliante possibile a quello di una donna, ed anche se le sue strane risposte non si allontanano molto dal concetto dei vari Easter Egg che gli sviluppatori si divertono ad inserire nel codice delle loro applicazioni, con l'assistnte vocale di Apple si può riuscire ad intravedere il vero e proprio futuro dell'intelligenza artificiale: Siri è indubbiamente un sistema che si basa su alcune risposte prestabilite (ovvio, non capisce realemnte cosa le si dice), ma è il suo sistema di analisi in tempo reale basato sul cloud che fa la differenza.

Il cloud è il cuore (ed il cervello) di Siri.

Ammettiamolo, il cloud rivoluzionerà tutto. Fino all'arrivo di Siri i vecchi chat-bot (è questo il termine tecnico per definire questa sorta di assistenti vocali) avevano bisogno di veri e propri aggiornamenti software per rinnovare il proprio repertorio di domande e risposte.

Ma visto che Siri è un'applicazione cloud-based, gli ingegneri di Apple possono aggiornarne e poteziarne le possibilità in tempo reale, senza che l'utente finale se ne accorga minimamente: ogni volta che un ingenere di Cupertino pensa ad una risposta che potrebbe essere aggiunta all'assistente vocale, potrà inserirla nel repertorio di Siri in modo da aumentare il livello di interazione esponenzialmente. Nulla di più pratico ed efficiente, è vero.

Ma c'è un ma.

Questa "libertà" che hanno quelli di Apple nell'aggiornare in tempo reale il database di Siri, senza essere sottoposti ad un controllo etico e morale (che, in effetti, potrebbe variare da nazione a nazione) potrebbe tramutarsi in un'arma a doppio taglio: chi di voi seguirà i nostri video su YouMedia, sicuramente si sarà imbattuto in un'interessante (ed alquanto preoccupante) risposta che abbiamo ricevuto da Siri: se provate a chiedere al vostro dispositivo con iOS 6 di trovarvi una prostituta, Siri associerà automaticamente il termine "prostituta" ad "escort" e ne eseguirà una ricerca geolocalizzata.

Fortunatamente (o sfortunatamente per alcuni), i risultati che verranno visualizzati sul vostro iDevice saranno composti esclusivamente dai Bar e dai Pub più vicini alla vostra posizione: scommetto che i poveri esercenti (tra l'altro del tutto ignari di tutto questo) che verranno elencati da Siri, non saranno molto felici all'idea di essere associati ad un simile termine di ricerca.

E' un intelligenza artificiale "reale"?

No, ma è un buon inizio. Non importa quanto le risposte di Siri possono sembrare chiare ed "umane", in realtà non è intelligenza artificiale perchè tutte le sue frasi sono generate da un complesso algoritmo di riconoscimento dei simboli basato su risposte prestabilite: in poche parole, Siri non comprende realmente ciò che le viene detto, non impara da se e non si auto-istruisce..almeno non ancora.

Ma per tutti quelli che in realtà non sono interessati a questi concetti piuttosto tecnici, Siri ha delle "intenzioni" e una sorta di "personalità" ed indubbiamente rappresenta ciò che più si avvicina ad un intelligenza artificiale. Certo siamo ancora lontani anni luce da A.i., ma la combinazione tra l'enorme quantità di dati a cui può accedere in tempo reale tramite il cloud, ed il continuo costante e continuo sviluppo al quale è sottoposto, renderanno Siri più potente ed "umano" in meno tempo di quello che ci aspettiamo.

The one more thing.

Non sarà Hal, l'Enterprise e neanche Wall-E ma Siri, l'assistente vocale di Apple che da poco è disponibile anche in Italia, è la prova che in realtà la nuova killer app è la vostra voce. Nello stesso modo in cui l'interfaccia grafica ed il touch screen hanno rivoluzionato il modo di interagire con i nostri computer, la voce rivoluzionerà le nostre interazioni con tutti i dispositivi connessi ad internet. The one more thing alla quale teneva davvero tanto Steve Jobs e che rivoluzionerà ancora una volta il nostro modo di vivere è già tra noi.

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