Ecco OpenLeaks, il fratello gemello di WikiLeaks
Come dimenticarsi del caso WikiLeaks che qualche mese fa ha destato scalpore per la pubblicazione di documenti segreti delle ambasciate americane nel mondo? Per giorni interi si è parlato della vicenda e di Julian Assange, il creatore di uno dei siti più discussi degli ultimi anni. Le critiche verso di lui sono arrivate da ogni fronte: le classi politiche delle principali democrazie occidentali hanno visto nella sua figura quella di un "combattente per la libertà" fuori dalla sua epoca, invitandolo più volte a rinunciare alla pubblicazione dei documenti. Sappiamo tutti com'è andata a finire e, nonostante un attacco informatico che ha reso il sito inaccessibile, i file sono stati comunque pubblicati, grazie ad una distribuzione preventiva presso i principali mass media.
Le critiche nei confronti di Assange sono arrivate anche da alcuni membri dell'organizzazione stessa e le prime voci di una scissione si erano cominciate a diffondere lo scorso settembre, quando le divergenze tra alcuni dipendenti e il fondatore hanno provocato la nascita di un progetto parallelo chiamato OpenLeaks. Sulla falsa riga del fratello più famoso anche questo sito, che ha aperto da poco i battenti, ha come obiettivo quello di creare una piattaforma per la diffusione di documenti segreti, ma con una differenza fondamentale: non sarà il sito stesso a provvedere alla diffusione dei file. Al contrario, si appoggerà a network differenti decisi da una sorta di commissione composta per metà da membri della comunità di OpenLeaks e per l'altra metà da un gruppo pubblico.
I fondatori ritengono che non ci siano rivalità con Assange e soci… ma non sarà che, oltre ad Al-Jazeera e il New York Times, WikiLeaks debba guardarsi le spalle anche dal nuovo arrivato?