Ecco perché non riesci a comprare una PlayStation 5 (e quando potrai farlo)
Nonostante siano passati sei mesi dall'uscita sul mercato, PlayStation 5 resta introvabile. Gli stock messi a disposizione periodicamente dagli store ufficiali si esauriscono in pochi minuti, spingendo molti utenti a rivolgersi a rivenditori privati con prezzi esagerati. Una situazione che non riguarda solo l'ultima console di casa Sony: c'è difficoltà a reperire pure Xbox Series X e schede grafiche per PC di fascia alta come Nvdia e AMD. Tale situazione potrebbe continuare per mesi, se non addirittura per tutto il 2021. Il problema della reperibilità è dovuto alla carenza di chip, che in generale crea un profondo squilibrio nella produzione di semiconduttori, il quale va a impattare non solo sull'industria videoludica, ma anche su quella tecnologica e automobilistica.
Le ragioni dietro questo gravoso problema sono molteplici ma partono tutte da un unico fattore: la pandemia. Con essa molte fabbriche sono state costrette a chiudere, mentre la domanda per console e dispositivi elettronici hanno visto un'impennata sostanziale. Anche la massiccia informatizzazione di sistemi come quelli automobilistici ha contribuito ad accrescere la necessità di chip e semiconduttori.
Un altro fattore impattante riguarda in le aziende e la produzione interna di chip: "Nel 2000 avevamo 30 aziende che creavano i propri circuiti integrati. Poi hanno scoperto che è più economico esternalizzare", spiega il professore dell'UCLA Christopher Tang in un'intervista a The Verge. A tutto questo si aggiungono gli effetti delle politiche commerciali di Donald Trump attuate contro la Cina.
La crisi dei chip troverà comunque una risoluzione: la domanda smetterà di superare l'offerta limitata e le cose dovrebbero tornare alla normalità entro l'anno. Tuttavia la situazione attuale rappresenta un importante campanello d'allarme per il futuro. Ecco perché sono diverse le aziende che hanno annunciato corposi investimenti per soddisfare in futuro la domanda sempre più crescente. Tra le aziende ad aver affermato ciò vi sono TSMC e Intel.