Dopo Yo, l'applicazione da un milione di euro che permette esclusivamente l'invio di notifiche contenenti – appunto – uno "Yo", arriva una nuova app per dispositivi mobili che fa della comunicazione visiva la sua arma vincente. E non parliamo di immagini e video, ma di emoji, le "faccine" ormai utilizzate dalla stragrande maggioranza degli utenti di applicazioni per la messaggistica istantanea come WhatsApp Messenger.
Si chiama Emojili e proprio come lascia immaginare il nome, sarà un social network nel quale gli utenti potranno comunicare esclusivamente pubblicando le tanto amate (e odiate) faccine. E non solo nei messaggi: anche il nome – ad esempio – dovrà essere riprodotto con le emoji, così come i commenti e tutti gli altri elementi di interazione.
Il concetto alla base di Emojili è quello di dare vita a un social network pulito, senza messaggi di troll, senza hashtag e totalmente privo di spam. Apparentemente un'idea bizzarra ma che, considerando le tipologie di applicazioni e social network che negli ultimi tempi stanno avendo un discreto successo, potrebbe molto presto trasformarsi in un vero e proprio fenomeno del web, spinto anche dal trend sempre più frequente di utilizzare esclusivamente le emoji per esprimere i propri stati d'animo o le proprie reazioni a una determinata notizia.
Non ci sarebbe potuto essere un periodo migliore per il lancio di Emojili, in previsione dell'arrivo di ben duecentocinquanta nuove Emoji, che includeranno una serie di immagini molto attese da gran parte degli utenti: siamo certi, che il dito medio sarà una delle emoticon più utilizzate sul social network.
La nascita delle prime emoticon è ancora un mistero, ed esistono diverse scuole di pensiero. Secondo una leggenda metropolitana, la prima “faccina” in assoluto sarebbe stata inviata nel 1979 in un'email inviata agli iscritti di MsgGroup, nel quale il mittente suggeriva di introdurre "i sentimenti" nei freddi e impersonali messaggi di testo. Secondo altri invece, la prima emoticon non sarebbe altro che una sorta di stilizzazione dello smiley realizzato da Ball, diventato un vero e proprio status-simbol degli anni ’70 e ’80. Esiste però un precedente caso di emoticon, pubblicato addirittura da Luigi Pirandello in “Uno, nessuno e centomila”, nel quale l’autore utilizza più volte una serie di segni grafici per descrivere le diverse espressioni facciali.
Dopo il primo boom "testuale" delle emoticon, Apple e Google hanno fatto proprio il fenomeno, e a partire da iOS 5 e Android Froyo hanno dedicato una vera e propria tastiera alle particolari faccine che, successivamente, sono state introdotte anche in Mac OS X 10.7 Lion.
L'applicazione di Emojili sarà disponibile per iOS tra la fine di luglio e le prime settimane di agosto. Non si hanno ancora notizie ufficiali per quanto riuguarda la pubblicazione dell'applicazione per Android, ma gli sviluppatori assicurano che arriverà. Nel frattempo, è già possibile riservare il proprio nome utente nel nuovo social network, tramite una pagina dedicata nel sito ufficiale dell'applicazione, raggiungibile cliccando qui.