Continuare a pubblicare contenuti sul social network anche quando non siamo al computer o non abbiamo lo smartphone in mano, oppure continuare a farlo anche dopo la nostra morte. Sono le basi sulle quali si poggia l'idea di Eter9, un nuovo social network che promette l'immortalità alla nostra identità online. Un esperimento che sfrutta intelligenza artificiale e algoritmi di riconoscimento per dare forma, durante il nostro apporto attivo al profilo – cioè quando non siamo altrove o, peggio, morti -, ad una sorta di identità che poi possa proseguire anche senza la nostra supervisione.
In breve, il sistema analizza il nostro comportamento e i nostri post con l'obiettivo di imparare ad essere noi: questo permetterà ad Eter9 di continuare a pubblicare contenuti quanto più possibile simili a quelli che avremmo scritto noi stessi. Insomma, un software che ricorda da vicino la serie TV Black Mirror e che va a comporre una versione digitale simile a quella creata, per esempio, dalla protagonista di un episodio della serie britannica. Per il resto, il funzionamento di Eter9 è del tutto simile a quello degli altri social network, come le dovute modifiche: il Mi piace, per esempio, è sostituito da un sorriso.
"Eter9 rende possibile dare una vita eterna all'utente e concedergli l'abilità permanente di interagire di continuo, 24 ore su 24, tramite un elemento chiamato controparte, che si attiverà ogni volta che l'utente è offline, sia postando contenuti che commentando" si legge sul sito. Insomma, il social network del portoghese Henrique Jorge non è altro che la manifestazione dei desideri più nascosti di ogni navigatore: essere costantemente connessi e in grado di interagire con altre persone. Poco importa se queste interazioni vengono effettuate tra dei complessi algoritmi.
"La controparte sarà anche responsabile per l'eternalizzazione dell'utente, assorbirà tutte le informazioni in base a precedenti post e commenti e le processerà" continua la descrizione. Ora gli sviluppatori puntano a raccogliere informazioni anche da altre reti, tra cui Facebook. "Stiamo provando a costruire un sistema di intelligenza artificiale che impara rapidamente da altre reti visto che al momento i dati su Eter9 sono relativamente pochi" ha spiegato Jorge. I dati di Facebook o Twitter, in effetti, potrebbero contribuire a dare vita ad una personalità piuttosto fedele. In grado, quindi, di continuare a pubblicare foto di gattini, frasi ricercate e link anche dopo la nostra morte. Per i selfie, però, la questione diventa più difficile.