Facebook ad un passo da Wall Street vale 102,8 miliardi di dollari ma Yahoo rovina la festa
Facebook vale oltre cento miliardi di dollari, per l'esattezza 102,80. È quanto emerso dai dati forniti da SharesPost dopo la valutazione delle singole azioni, stimate oltre i 44 dollari l'una, il miglior biglietto da visita che Mark Zuckerberg potesse presentare ai colletti bianchi di Wall Street, dopo che sono in molti ancora a dubitare capacità del social network di monetizzare lo straordinario successo ottenuto finora. Quel che è certo è che le valutazioni sono più che raddoppiate rispetto allo scorso anno, quando a gennaio Goldman Sachs stimò in 50 miliardi il valore del gigante di Palo Alto e c'è soddisfazione per le condizioni in cui l'azienda intende presentarsi al mondo dell'alta finanza.
Tutto pronto quindi per lo sbarco in Borsa, previsto per il prossimo maggio, eppure al quartier generale non si dormono sonni tranquilli. A disturbare i progetti di Zuckerberg & Co. ci sta pensando Yahoo! e la sua battaglia legale contro Facebook su alcuni brevetti e non si tratta certo di una causa di poco conto. La storica azienda di Sunnyvale infatti ha denunciato il re dei social network in quanto quest'ultimo avrebbe basato gran parte del suo funzionamento su brevetti depositati da Yahoo! molto tempo prima, alcuni addirittura con anni di anticipo. La questione in realtà è molto ingarbugliata, in quanto – secondo alcuni – le tecnologie brevettate da Yahoo! avrebbero un respiro troppo ampio e sarebbero troppo vaghe, tanto da estendere il problema anche ad altre piattaforme.
In poche parole gran parte dei social network si baserebbero su tali brevetti, rendendo Facebook e colleghi “dipendenti” dall'azienda di Sunnyvale. Appare chiaro il tentativo di Yahoo! di tamponare il dissesto economico in cui versa da qualche anno a questa parte minando la strada altrimenti in discesa di Facebook verso lo sbarco in Borsa; a Palo Alto sanno bene che una spada di Damocle pendente sulla testa non è certo il migliore passaporto per il dorato mondo dell'alta finanza e la causa contro Yahoo! rischia in qualche modo di danneggiare il social network.