Facebook cambierà il suo approccio ai Trending Topic e alle news visualizzate all'interno del social network. La decisione arriva pochi giorni dopo il polverone mediatico alzatosi in seguito all'accusa di un ex dipendente, secondo cui l'azienda di Menlo Park avrebbe deliberatamente censurato le notizie legate ai partiti repubblicani, cioè la destra americana. Un'eventualità subito respinta dal social network, che per mettere a tacere le voci ha pubblicato le linee guida seguite dal team editoriale incaricato di selezionare gli argomenti da inserire nei Trending, cioè quel piccolo box in evidenza in alcune versioni di Facebook (in Italia, per esempio, non c'è).
Una scelta che ha però attirato su di sé ulteriori critiche dovute proprio alla presenza di una mano umana che, insieme all'algoritmo, seleziona le notizie più importanti. Per questo Facebook ha deciso di tornare sui propri passi e modificare queste linee guida, per esempio non affidandosi più ad una lista di 10 testate per decidere se una notizia è meritevole o meno. Un cambiamento che, però, non è da leggere come un'ammissione di colpa: le accuse di aver censurato le notizie dei conservatori sono state comunque respinte con forza dai vertici del social network. "Le nostre indagini non hanno trovato prove di una modifica malevola dei Trending Topics" ha spiegato Colin Stretch di Facebook.
Vista l'impostazione del team editoriale, però, il social "non può escludere la possibilità di azioni improprie isolate". Da qui la decisione di modificare il proprio sistema di gestione dei Trending Topics, introducendo maggiori controlli sul gruppo di persone incaricato di gestire questo piccolo ma fondamentale strumento. Team gestito e supervisionato da Accenture, che nelle scorse settimane ha dovuto fornire a Facebook ogni eventuale prova che potesse indicare una censura anche parziale della voce repubblicana. L'impegno del social network nel rispondere alle accuse è stato comunque immediato, come sottolinea anche il senatore John Thue, a capo della commissione statunitense che ha seguito la vicenda.
"La Silicon Valley ha sempre avuto la reputazione di un luogo liberale, ma la comunità di Facebook è composta da oltre 1,6 miliardi di persone con diverse ideologie e culture, dai liberali ai conservatori" aveva scritto Zuckerberg sul suo profilo. "Il successo della nostra piattaforma dipende dal fatto che chiunque deve sentirsi a proprio agio nel condividere qualsiasi cosa voglia. Non ha senso per noi sopprimere contenuti politici o impedire alle persone di vedere ciò che gli interessa davvero". Il CEO del social network sottolineava inoltre come alcune delle realtà vicine ai repubblicani siano estremamente forti su Facebook: Donald Trump è il candidato più seguito di sempre, mentre Fox News gode delle interazioni maggiori rispetto ad ogni altra realtà giornalistica del mondo.