Probabilmente non ve ne siete ancora resi conto, ma utilizzando Facebook sfruttate un'intelligenza artificiale ogni giorno. Il cuore pulsante del social network è infatti costituito da un algoritmo in grado di riconoscere le vostre abitudini, gli interessi e le persone con cui vi connettete più spesso, elementi che vanno a comporre un profilo virtuale che l'intelligenza artificiale è in grado di analizzare per poi proporre una serie di contenuti che – almeno ipoteticamente – vi interessano di più. Sul funzionamento dell'IA è intervenuto lo stesso Mark Zuckerberg nel corso di un incontro svoltosi poche ore fa a Berlino e trasmesso in diretta sul suo profilo.
"Molto di quello che fate su Facebook e tutti i contenuti presenti nel News Feed dipendono da un algoritmo" ha spiegato il fondatore e CEO del social. "Dobbiamo capire cosa è interessante e cosa no. Questo è un problema dell'intelligenza artificiale". Attualmente Facebook si basa su una capacità d'analisi schematica definita "apprendimento supervisionato". Ciò significa che il social network è in grado di capire come utilizzate il portale e che elementi suggerirvi, ma solo in un ecosistema limitato. In breve, l'intelligenza artificiale può solo suggerire link o contenuti destinati ad un determinato profilo, ma nulla di più.
Per fare un paragone, basti pensare che questa tipologia di intelligenza artificiale è in circolazione da decenni: nel 1997 quella di IBM, Deep Blue, sconfisse il campione di scacchi Garry Kasparov in uno scontro entrato nella storia. Ma Deep Blue ci è riuscita apprendendo la tecnica di Kasparov, quindi non avrebbe ottenuto lo stesso risultato sfidando un altro campione. Ora le IA devono riuscire ad evolversi, imparare e poi applicare gli elementi appresi ad altre situazioni. Non solo su Facebook, ma anche, per esempio, nelle macchine autonome o in tutta una serie di dispositivi che potrebbero arrivare a "ragionare" al posto nostro.
"Le intelligenze artificiali potrebbero rendere ogni dottore il medico migliore del mondo nell'individuare il cancro" ha spiegato Zuckerberg, accompagnato per l'occasione da Yann LeCun, a capo della ricerca sulle IA di Facebook: "Le vite saranno salvate dalle intelligenze artificiali". Quella del social network probabilmente non lo farà, ma la ricerca che il dipartimento sta portando avanti potrebbe essere applicata in futuro ad una serie di situazioni più delicate. Per spingerne ulteriormente lo sviluppo, durante l'incontro i due hanno annunciato un programma di collaborazione con alcune università di tutto il mondo: la prima sarà proprio la Technical University di Berlino.