Paper non sembra un'applicazione di Facebook. Appena avviata si visualizzerà il logo dell'app riprodotto con un carattere ben distante da quello in grassetto e poco fine che da 10 anni è utilizzato dal social network, ed inoltre è totalmente libera da pubblicità. Almeno per ora.
Proprio in concomitanza al decimo anniversario ed al superamento degli 1,25 miliardi di utenti, l'azienda da il via al suo lento e graduale processo di diversificazione su piattaforma mobile, presentando una nuova app, fresca, veloce e piacevole da utilizzare che rappresenta una vera e propria rivoluzione per la navigazione da smartphone nel il social network, ormai troppo grande per fallire, ma allo stesso tempo forse troppo popolare per introdurre modifiche così significative.
Ma Zuckerberg ormai non teme nulla, ed ha iniziato praticamente da zero: "I grandi prodotti non iniziano con miliardi di utenti" – spiega Michael Reckhow, product manager di Paper – "in realtà, iniziano solo con pochi utenti".
Paper è il primo prodotto nato dal Creative Labs di Facebook, un nuovo spazio all'interno dell'azienda nel quale i piccoli team hanno la possibilità di sviluppare e testare idee ed applicazioni. Per realizzare la sua ultima applicazione, Zuck ha arruolato niente di meno che Mike Matas, lo sviluppatore che ha lavorato al design del primo software per iPhone: il suo lavoro ha praticamente rivoluzionato il concetto di interfaccia grafica touch, dando il via alla trasformazione che abbiamo visto partire nel 2007 fino ad arrivare ai nostri giorni.
Quando Facebook ha acquisito PushPop Press nel 2011 (l'azienda di Matas), gli ha espressamente chiesto di applicare le sue abilità e le sue conoscenze per rivoluzionare l'esperienza mobile del social network. Detto fatto: Papers è un'applicazione indubbiamente più bella ed interattiva, e la sua interfaccia richiama quella delle riviste cartacee, il che in realtà è quello in cui Zuck spera si trasformi il suo social network.
COSA SEMBRA PAPER – Facebook Paper può sembrare esclusivamente una versione più reattiva ed interattiva dell'applicazione principale per il social network, caratterizzata da un'interfaccia grafica rinnovata in ogni suo minimo aspetto.
Nella sezione principale troverete un mix composto tra i post più recenti, quelli più popolari (selezionati in base all'engagement) uniti con una serie di notizie, divise per categorie, selezionate dal nuovo team editoriale del social network. Attualmente non sembra che la scelta delle storie venga effettuata con la stessa cura che gli sviluppatori hanno dedicato alla scelta dei post con maggior engagement, ma siamo solo agli inizi e l'applicazione è ancora acerba sotto questo punto di vista. In ogni caso, Facebook ha più volte dichiarato che con il tempo aumenterà il numero delle testate giornalistiche incluse nell'applicazione (per ora solo statunitensi).
Grazie ad un nuovo algoritmo introdotto lo scorso dicembre (attualmente attivo solo per un numero limitato di persone), il News Feed ha iniziato a filtrare le notizie, dando priorità a contenuti di “alta qualità” che potrebbero interessare agli utenti ed ha introdotto gli articoli correlati. Nello stesso tempo Facebook vuole ostacolare la diffusione delle immagini poco importanti, come quelle che raffigurano i meme e tutti gli altri contenuti a scarso contenuto informativo: il rischio che, a pochi mesi dalla nascita, Paper diventi un Tabloid da quattro soldi, ricco di immagini e notizie di scarsa qualità è altissimo e gli sviluppatori del social network vogliono assolutamente evitarlo.
“Le nostre indagini indicano che in media la gente preferisce collegamenti ad articoli di qualità su eventi attuali, sulla squadra del cuore o su interessi condivisi. Molto presto faremo un lavoro migliore nella distinzione tra un articolo di alta qualità su un sito web rispetto ad un meme fotografico ospitato su un sito esterno al social network”
COS'E' PAPER – Anche se superficialmente Paper potrebbe sembrare solo un tentativo di modificare l'approccio estetico del social network verso i suoi utenti, analizzando a fondo l'unica vera sostanziale novità che introduce, ci si rende conto di un particolare davvero molto importante: è la prima volta che il social network rende volutamente disponibili a tutti i suoi utenti, contenuti esterni al network stesso.
Con l'integrazione delle testate giornalistiche nell'applicazione, il social network di Menlo Park si è assunto una responsabilità ben pesante: da una recente ricerca effettuata da un gruppo di studiosi statunitensi infatti, è emerso che la costante attività online su Facebook tende ad aumentare l'interesse degli utenti relativo agli argomenti politici. In soldoni, per evitare di creare malcontenti politici e data l'incredibile diffusione del social network, gli sviluppatori di Facebook dovrebbero mettersi a lavoro per realizzare un algoritmo in grado di permettere una più equa ed equilibrata diffusione dei contenuti, facendo attenizione a quelli con scopo politico, che potrebbero in qualche modo influenzare le ideologie soprattutto dei suoi utenti più giovani.