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Facebook Right Manager, il nuovo strumento per verificare i video rubati

In occasione dell’evento annuale di Facebook F8, i vertici del social network di Mark Zuckerberg hanno svelato una serie di novità per la piattaforma tra cui Facebook Right Manager, il corrispettivo del Content ID di YouTube, uno strumento in grado di “analizzare” tutti i video caricati all’interno del social network e identificare i filmati duplicati caricati da altre Pagine Facebook.
A cura di Matteo Acitelli
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In occasione dell'evento annuale di Facebook F8, i vertici del social network di Mark Zuckerberg, oltre ad annunciare i chatbot per Facebook Messenger, hanno svelato una serie di novità per la piattaforma tra cui Facebook Right Manager, il corrispettivo del Content ID di YouTube, uno strumento in grado di "analizzare" tutti i video caricati all'interno del social network e identificare i filmati duplicati caricati da altre Pagine Facebook. In questo modo il nuovo tool di Facebook sarà in grado di avvisare il titolare del copyright che avrà la possibilità di scegliere se autorizzare o bloccarlo il video rubato.

Attualmente, a differenza del Content ID di YouTube, Facebook Right Manager non permette di monetizzare i contenuti multimediali ricaricati all'interno delle Pagine Facebook. L'introduzione di questo tool dovrebbe limitare il fenomeno del "freebooting", il furto di contenuti altrui con lo scopo di aumentare le interazioni con la propria Pagina Facebook. All'interno di Facebook è facile imbattersi in numerosi Pagine che pur di ottenere Mi Piace e aumentare le condivisioni caricano trailer ed altri contenuti di cui non detengono i diritti.

Facebook Right Manager
Facebook Right Manager

Questo fenomeno, con l'introduzione di Facebook Right Manager, dovrebbe bloccarsi evitando quindi cause per violazione del copyright che potrebbero colpire, oltre agli editori che ricaricano i contenuti, anche l'azienda di Zuckerberg. Una situazione analoga si è verificata in passato anche nel portale di video sharing YouTube dove la piattaforma ha ricevuto numerose cause per violazione di copyright da colossi come Viacom e Mediaset.

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