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Facebook sta cancellando post e contenuti che fanno disinformazione sui vaccini

La mossa è stata comunicata dal social attraverso il suo blog e segue altri provvedimenti adottati già nei mesi scorsi. Ad ottobre il gruppo aveva finalmente iniziato a vietare gli annunci pubblicitari che contenevano disinformazione sui vaccini; a dicembre era iniziata una prima campagna di debunking di affermazioni inesatte in collaborazione con l’OMS.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La battaglia dei social network contro la disinformazione si scontra con il modo stesso in cui sono architettate queste piattaforme — in costante sforzo per attirare e trattenere l'attenzione degli utenti. Una delle degenerazioni più pericolose di questa impostazione è la proliferazione dei contenuti di stampo no-vax, che fanno leva sulle paure legittime delle persone per contestare l'efficacia dei vaccini in campo medico; il fenomeno rischia di avere ripercussioni catastrofiche nella delicata fase di immunizzazione contro Covid-19, motivo per cui Facebook ha deciso di iniziare a rimuovere attivamente dal suo social sempre più interventi che contengono imprecisioni o inesattezze sui vaccini.

La mossa è stata comunicata dal social attraverso il suo blog ufficiale, e segue altri provvedimenti adottati già nei mesi scorsi. Ad ottobre il gruppo aveva finalmente iniziato a vietare gli annunci pubblicitari che contenevano disinformazione sui vaccini; a dicembre era iniziata una prima campagna di debunking di affermazioni inesatte in collaborazione con l'OMS. Con l'annuncio di oggi, Facebook intende prendere di mira un numero maggiore di affermazioni presenti su pagine e gruppi nei quali circolano tesi no-vax di ogni genere, non solamente legate ai rimedi anti Covid-19.

Dall'assurda denuncia sulla presenza di chip 5G all'interno delle dosi alla presunta correlazione con l'autismo, passando per i timori sulla sicurezza dei nuovi vaccini a m-RNA: le tesi antivacciniste si originano a tavolino o spontaneamente, ma si alimentano dal medesimo carburante — ovvero il legittimo timore delle persone per la propria salute. È quasi naturale dunque che in un social network — se lasciati incontrollati — i contenuti che veicolano questi messaggi si propaghino in modo virale: chi non ci crede non reagisce, mentre chi ci crede li ricondivide in buona fede, esponendo al messaggio centinaia di persone che a loro volta possono contribuire alla diffusione di pericolosa disinformazione.

Tra le affermazioni che il social tenterà di rimuovere da pagine e gruppi c'è l'insinuazione che Covid-19 sia stato creato artificialmente, che i vaccini non siano efficaci, che sia più sicuro infettarsi piuttosto che vaccinarsi e che i vaccini siano tossici. Queste bufale si aggiungono a quelle alle quali il social tenta già di dare la caccia da diverse settimane e che hanno portato alcune settimane fa alla chiusura di alcune pagine anche sul territorio italiano.

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