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Fidel Castro, la bufala della morte su Twitter

Per l’ennesima volta è stata diramata in rete la notizia (falsa) della scomparsa del leader Cubano. Nonostante nessuna testata autorevole riportasse l’evento, la news ha infuocato per ore la piattaforma di microblogging.
A cura di Angelo Marra
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La voglia di condividere contenuti in rete, si sa, a volte può essere eccessiva. Uno dei lati positivi di internet, soprattutto per ciò che riguarda l'informazione, è di sicuro il fatto che abbia milioni di occhi, gli utenti, che scovano notizie e le offrono agli altri internauti. Questo sistema incrociato permette ad una news di attraversare il pianeta nel giro di pochi secondi e di avere accesso al grande pubblico, anche se magari in origine era nata come riservata o di nicchia.

L'altra faccia della medaglia è però la bufala, storica compagna dell'informazione digitale; molto spesso l'istinto della condivisione ha la meglio su qualsiasi logica pratica, che vorrebbe che verificassimo una determinata notizia prima di condividerla con gli altri. Succede così che la classica panzana diventi una notizia di respiro mondiale, soprattutto se riguarda argomenti caldi o personaggi particolari, a prescindere dal fatto che abbia o meno un fondamento.

L'ultimo inconsapevole protagonista dell'ennesima bufala in rete è stato Fidel Castro, che qualche utente buontempone ha deciso di far morire questa notte pubblicando la notizia della sua scomparsa su Twitter. Vista la particolarità del personaggio e alla luce della stretta censura vigente nella nazione cubana, se un evento del genere dovesse accadere certamente la notizia non verrebbe resa nota all'istante (a meno di una morte “pubblica”) per una questione di delicate strategie politiche.

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Alcuni sostengono addirittura che queste non siano altro che prove per testare gli scenari che si presenteranno quando il Lider Maximo lascerà davvero il potere e di sicuro non è la prima volta che Castro viene dato per defunto, salvo tornare a ruggire con più forza di prima, naturalmente vivo e vegeto.

Quale che sia la genesi della bufala, la sola notizia priva di qualsiasi supporto concreto (“Attenzione, Cuba Press ha verificato la morte di Fidel Castro. Stasera la comunicazione ufficiale dal governo del paese”) è stata sufficiente per scatenare il tamtam sulla piattaforma di microblogging, diventando immediatamente l'argomento più caldo del momento.

A rendere ancor più credibile la panzana è stato pubblicato anche un fotomontaggio del cadavere di Castro (per altro già visto in rete in passato) e migliaia di utenti hanno condiviso la bufala mentre i giornalisti sudamericani esprimevano il loro imbarazzo per essere all'oscuro della notizia e non riuscire a trovare alcuna conferma.

Si tratta certo di un “errore” innocuo (anzi, se Castro è scaramantico, non potrà che esserne contento) ma la bufala sulla morte del dittatore cubano ripresenta l'annoso problema dell'informazione falsa o alterata, che troppo spesso su internet trova lo stesso spazio di quella reale e supportata da prove certe. Non sembra inutile quindi ribadire il principio che la condivisione rappresenta un contributo che noi offriamo alla comunità (che sia reale o virtuale), pertanto l'operazione andrebbe fatta dopo una banalissima verifica di ciò che pubblichiamo, altrimenti si rischia di essere semplici anelli in una lunga catena di balle.

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