Pur non riguardandoci direttamente, le elezioni americane arrivano spesso ad incrociare le nostre vite non solo all'interno di notizie e programmi televisivi ma anche con meme e e altri contenuti virali che spesso vengono generati da video o dichiarazioni dei candidati e chi gli gravita attorno. Oggi in molti avranno visto girare un'immagine che ritrae la candidata del partito democratico, Hillary Clinton, mentre saluta una folla di giovani che sembra quasi non notarla, se non attraverso lo schermo degli innumerevoli smartphone tenuti sollevati sopra le teste: tutti sono impegnati a scattarsi un selfie.
L'immagine ha in poche ore fatto il giro del web accompagnata da commenti drammatici sulla supposta irreversibilità del danno che caratterizza la cosiddetta generazione social, cioè quella fascia di utenti più giovani che preferiscono farsi un selfie con la candidata per poi postarlo sui social piuttosto che ascoltare quello che ha da dire. La realtà, almeno in questo caso, è leggermente diversa: catturata dalla fotografa Barbara Kinney, l'immagine mostra un momento voluto dalla stessa Clinton, che poco prima aveva chiesto ai suoi sostenitori di scattarsi un selfie approfittando della sua presenza.
"Solitamente il discorso di Hillary viene trasmesso in una stanza adiacente per consentire alle persone che non possono entrare nella stanza principale di vederlo" ha spiegato la Kinney. "Una volta terminato, Hillary spesso entra nella stanza per salutare velocemente la folla di sostenitori". È a questo punto che, secondo il racconto della fotografa, avrebbe chiesto ai suoi fan di scattarsi un selfie, come la stessa candidata ha spesso fatto in prima persona. "Okay, giratevi e facciamo un selfie di gruppo" avrebbe chiesto la Clinton, facendo spostare i membri del suo staff che infatti nell'immagine sono distanti dalla candidata.
Nessun dramma da apocalisse tecnologica, quindi, solo un'immagine che, come spesso accade, viene condivisa senza il dovuto contesto. Detto questo, però, la fotografia della Kinney evidenzia comunque l'approccio social delle nuove generazioni, quelle che effettivamente possono essere definite "selfie" e che giustificano l'ascesa di applicazioni come Snapchat e degli autoscatti in generale. "Quando stiamo a contatto con la folla dopo i discorsi della Clinton, spesso le persone vogliono farsi continuamente una foto con lei" ha raccontato la fotografa."È divertente. Ma evidenzia anche come l'interesse della nuova generazione sia sempre più spostato verso il racconto ad amici e parenti di un incontro piuttosto del viversi il momento.
