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Opinioni

Germania, utenti a grave rischio privacy su internet: rubati oltre 16milioni di account

Una botnet ben organizzata avrebbe già rubato i dati personali di oltre sedici milioni di utenti. Le autorità tedesche mettono in guardia i cittadini, ma mai come in questo periodo il detto popolare “un computer sicuro è un computer spento” trova conferma.
A cura di Dario Caliendo
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Direttamente dalle autorità tedesche, arriva un'allerta che preoccupa gran parte del popolo del web in Germania: nell'underground della rete è da mesi attiva una bot-net il cui scopo è esclusivamente quello di rubare i dati personali degli utenti. Una rete malevola che, secondo l"Ufficio Federale per la Sicurezza Informatica tedesco (Bundesamt für Sicherheit in der Informationstechnik) ha rubato già i dati di oltre sedici milioni di account.

La scoperta di questo vera e propria operazione è tata fatta delle autorità tedesche specializzate nella sicurezza informatica, che hanno monitorato tutti i computer già infettati dalla bot-net, scoprendo il furto di una massiccia quantità di credenziali di accesso avvenuto tramite l'utilizzo di un malware che veniva installato tramite le solite email finte che. Dopo l'installazione del virus, il malware dava la possibilità ai pirati informatici di inviare i dati relativi all'accesso per i siti web, i social network etc, anche ad altri sistemi totalmente esterni al network malevolo.

L'uso della Rete diventa sempre più problematico e rischioso, e nonostante non ci siano ancora notizie relative alle caratteristiche della bot-net in questione, l'unico modo in cui l'Ufficio federale per la Sicurezza tedesco ha pensato di attenuare il problema è tramite l'istituzione di un sito web, in grado di eseguire una scansione sul computer dell'utente che ci si connette ed avvisarlo in caso in cui fosse presente il malware.

Una notizia che viaggia a braccetto su quanto scoperto nel sito Healthcare.gov: l'iniziativa di Barack Obama si fa ancora più complicata dopo che un esperto in sicurezza informatica ha scoperto la presenza di una falla nella sicurezza, che permette di rubate oltre settantamila dati personali relativi agli utenti registrati, tramite una semplice ricerca su Google.

A seguito della scoperta dell'utilizzo di tecnologie in grado di rendere possibile l'accesso a computer anche non fisicamente connessi alla rete, da parte delle Agenzie per la sicurezza di alcune delle Nazioni più potenti al mondo, mai come in questo periodo il detto popolare "un computer sicuro è un computer spento" trova conferma, ed anche senza la presenza di botnet o malware, parte degli utenti di tutto il mondo continua a rendere i propri account vulnerabili, utilizzando password come "qwerty" o "123456", che sono ancora una volta risultate le più popolari per il popolo del web.

E siamo solo all'inizio. Secondo quanto riportato da Proofpoint (azienda specializzata nella sicurezza informatica) oltre centomila elettrodomestici sono stati infettati da un virus che li ha resi le vittime perfette per l’invio e la riproduzione di messaggi di spam: nel periodo che va dal 23 dicembre al 6 gennaio, sono state ben settecentocinquantamila le email contenenti messaggi spam e pubblicitari che hanno invaso le case intelligenti.

E’ un segno che i tempi cambiano anche per gli hacker, che hanno trovato negli elettrodomestici smart il loro paese dei balocchi, grazie ad un’architettura hardware praticamente identica a quella di uno smartphone o di un tablet, ma con un software non sviluppato per resistere ad attacchi che, seppur realizzati con una metodologia piuttosto semplice, hanno reso accessibile il sistema ad un gruppo di malintenzionati.

Insomma, è ormai palese che i computer ed i dispositivi connessi alla rete non sono solo a rischio spionaggio da parte della NSA, ma il popolo degli attivisti informatici specializzati in questo settore è in forte crescita ed è sempre più attivo.

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