Dopo anni di forti critiche e dubbi relativi al social network del colosso di Mountain View, Google ha annunciato di aver modificato le proprie policy di iscrizione a Google+ e di aver annullato l'obbligo – introdotto ormai tre anni fa – di iscriversi al social network utilizzando il proprio nome reale.
Si tratta di una limitazione importante, che fu presa con l'intento di rendere l'esperienza utente di Google Plus molto simile a quella già rodata e conosciuta di Facebook, ma che in un certo senso ha sempre rappresentato un freno per tutte le persone che non si sono iscritte alle piattaforme sociali proprio per non rendere pubblico il proprio nome.
E bene, il colosso dei motori di ricerca risponde alla forti critiche provenienti dai difensori della privacy e dagli utenti stessi, ed ammette con un comunicato stampa ufficiale che quella regola – ormai non più in vigore – escludeva un certo numero di persone che avrebbero voluto essere parte del social network, senza l'obbligo di utilizzare il proprio vero nome.
“Ci rendiamo conto che la nostra politica sui nomi non è stata molto chiara chiara" – scrive l’azienda – "E questo ha provocato ad alcuni esperienze inutilmente difficili. Per questo ci scusiamo e speriamo che i cambiamenti di oggi siano un passo nella direzione giusta per far diventare Google+ il luogo inclusivo e accogliente che vogliamo che sia”.
"Quando abbiamo lanciato Google Plus" – continua – "abbiamo imposto numerose restrizioni sui nomi e questo ci ha aiutato a creare una comunità fatta di persone vere, ma ha anche escluso una serie di persone che volevano far parte di questo mondo senza usare il proprio nome reale. Nel corso degli anni abbiamo poi allentato i vincoli, e ora stiamo facendo l’ultimo passo: non ci sono più restrizioni su quale nome si vuole usare".
Da oggi quindi Google ha una marcia in più, e gli utenti potranno utilizzare dei soprannomi senza alcun problema. Se questa novità sia sufficiente a far diventare Google+ il nuovo social network di riferimento, sarà da dimostrare.
