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Google compie 13 anni, festeggiamo raccontando la favola di un successo

Google oggi compie 13 anni. Ripercorriamo velocemente la storia di questa grande azienda, simbolo della contemporaneità e dell’incessante tentativo di rimanere sulla cresta dell’onda, dall’alto della quale si domina il mare magnum del Web.
A cura di Anna Coluccino
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happy birthday google 13

Secondo i canoni dello sviluppo di un essere umano, oggi Google esce dalla fase della pubertà per lanciarsi a capofitto in una delle ere anagrafiche più complesse e insidiose di tutte: l'adolescenza. Certo non ci aspettiamo che a BigG vengano fuori i brufoli e che debba portare l'apparecchio ai denti, ma di sicuro qualche turbolenza ha già cominciato a vorticare nei dintorni di Mountain View e si preannunciano anni di dura resistenza per il colosso statunitense. Basti pensare alle molte cause intentate in diverse parti del mondo contro Google per via del suo sospetto abuso di posizione dominante (e non solo); e come non nominare, poi, l'incubo ricorrente di Larry Page, ciò che da anni tiene sveglio Sergey Brin e che neppure Eric Schmidt è riuscito a risolvere, ovvero: trovare il modo di contrastare l'avanzata di Facebook.

Ciononostante e fatte salve tutte le sfide che gli anni a venire riserveranno all'azienda, quello che Google ha fatto in questi anni ha dello straordinario.

Inventando un algoritmo, Page & Brin hanno cambiato il mondo, e lo hanno fatto in maniera del tutto consapevole rispetto a dove tutto questo li avrebbe portati: vale a dire esattamente dove volevano arrivare, sul tetto del mondo. Ma BigG non si è mai accontentata di ciò che aveva, non ha smesso di aggiungere, di inventare, di investire, di tenere gli occhi aperti sul mondo anticipando tendenze e scovando trend poco prima della loro esplosione. Certo, la frenesia di Google non ha solo e sempre risvolti positivi, l'ex dipendente Douglas Edwards -ad esempio- ha recentemente descritto i possibili contraccolpi psicologici dell'esperienza totalizzante rappresentata dal lavorare per l'azienda di Mountain View, ma quel che appare evidente è che in soli, 13 anni Google, è riuscita in un'impresa epica: cancellare il ricordo di quando ancora non era nata.

Gli anni in cui Google non esisteva sembrano lontanissimi e appaiono ancor più distanti oggi, considerando che persino il presidente degli Stati Uniti comincia i suoi discorsi dichiarando con orgoglio "siamo la nazione di Google e Facebook". Google ha oscurato ogni altro tipo di industria statunitense e compete con pochissimi marchi (Apple su tutti) quanto a fidelizzazione degli utenti e capacità di monopolizzare il dibattito tecnologico per giorni e giorni ad ogni nuova release, ad ogni passo in una qualche direzione inedita.

Ma com'è cominciato tutto?

Oggi, in occasione del tredicesimo compleanno di Google, festeggiato dall'azienda con un doodle dedicato, vorremmo raccontarvi una breve storia che intitoleremo "Larry, Sergey e il Googol: l'algoritmo delle meraviglie".

happy_birthday_google

C'erano una volta, nel gennaio del 1996, due giovani studenti di nome Larry e Sergey. Non frequentavano una scuola per maghi e non vivevano mirabolanti avventure a cavallo di beste alate, ma sedevano tra i banchi di una delle più importanti Università del pianeta Terra, la Stanford University ed erano due brillanti dottorandi.

Larry era "figlio d'arte", una mamma laureata in informatica che insegnava programmazione, e un papà ingegnere informatico tra i primi laureati dell'università del Michigan, professore universitario. Sergey non aveva genitori celebri, ma amava i numeri e il suo curriculum scolastico era impeccabile.

I due diventarono subito molto amici e cominciarono a pensare ai numeri… alle progressioni infinite… a Internet. E fu così che un giorno, pensa che ti ripensa, arrivarono a formulare una teoria: un motore di ricerca capace di analizzare matematicamente la rete di link che collegava i vari siti web poteva generare risultati più precisi rispetto alla tecnica empirica. Capirono immediatamente di aver avuto una grande idea. Realizzarono all'istante di avere tra le mani un algoritmo potentissimo, capace di mettere ordine nel caos più assoluto e di modificare il volto stesso della rete.

L'unica cosa su cui sembravano non avere le idee chiare era una cosa affatto semplice da decidere e per nulla superflua: il nome. Senza nome le cose non esistono; Larry e Sergey sapevano di dover trovare una parola che racchiudesse sogni e ambizioni, magari una parola anche un po' carina… E fu così che, dopo qualche tentativo a vuoto, pensarono a Googol termine utilizzato per definire la cifra composta dal numero 1 seguito a 100 zeri. Pare però che il modo di pronunciare Googol negli States facesse somigliare il suono più alla grafia Google che a quella Googol  e fu così che nacque il termine che, oggi, è tra i più pronunciati al mondo.

Il 15 settembre 1997 Larry e Sergey registrarono il dominio google.com (talvolta -infatti- capita che da Mountain View festeggino il compleanno proprio il 15 settembre…) e cominciarono la loro fulminante scalata. Il 4 settembre 1998 (altra possibile data di compleanno, anch'essa sfruttata per qualche doodle commemorativo) la compagnia fu ufficialmente formata e il 27 settembre dello stesso anno il dominio era attivo e pronto a ricevere le milioni di visite che non tardarono ad arrivare, fino a fare di Google il sito più visitato al mondo…

Solo in un istante Larry e Sergey dubitarono della forza della loro creatura, e fu nei primi mesi del1999 quando, preoccupati che Google stesse togliendo troppo tempo ai loro studi, i due tentarono di venderlo all'allora CEO di Exite George Bell per un milione di dollari. Bell rise loro in faccia. E c'è da giurare che ancora maledica se stesso per questo…

Il 7  giugno 1999, però, arrivarono i primi risultati: 25 milioni di dollari di investimento che costituirono il trampolino di lancio per fare di BigG una delle compagnie più potenti dell'intera storia industriale.

Passarono altri cinque anni, poi, prima che Larry e Sergey decidessero di quotare la loro creatura in borsa. Sttesero di essere forti e ben definiti, ma il 19 agosto del 2004 la compagnia si quotò sul mercato offrendo un numero di azioni pari a 19.605.052, al prezzo di 85 dollari ognuna, per un valore di oltre un miliardo e mezzo di dollari. Le azioni andarono a ruba nel corso di un'unica asta online.

Nel corso degli anni molte cose sono cambiate. Larry e Sergey (che pure avevano voluto coniare il celebre motto Don't be evil per identificare il loro lavoro) hanno dovuto fare i conto con un mercato altamente competitivo e, soprattutto, con il peso di dover difendere la posizione di supremazia che si erano creati.

Fino ad arrivare ad oggi, a un passo dall'adolescenza e con un turbinio di nuove sfide da raccogliere e timori da affrontare. Il tutto con la consapevolezza, però, di essere un esempio per l'intero universo imprenditoriale. E questo è un dato acquisito che, comunque vadano le cose, non cambierà.

Google è un marchio consegnato alla storia. E sebbene tutte le storie -prima o poi- finiscano, la fine di BigG è ancora lontana.

Buon compleanno.

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