39 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Google e Yahoo, botta e risposta per lo streaming video a pagamento

Il colosso di Mountain View contatta i produttori di Hollywood e l’azienda capitanata da Marissa Mayer acquisisce RayV, una startup di produzione e streaming video: sono in arrivo tempi difficili per Netflix e Amazon.
A cura di Dario Caliendo
39 CONDIVISIONI
Immagine

La guerra tra i big del web va avanti a suon di streaming video, a pagamento. Sarebbe questo lo strano botta e risposta che nelle ultime ore sta animando Google e Yahoo, entrambe ormai ufficialmente interessate al settore dell'intrattenimento più in crescita degli ultimi anni. Da Mountain View trapela al notizia che il colosso dei motori di ricerca sarebbe interessato a investire da uno a tre milioni di dollari per la realizzazione e la produzione di programmi a pagamento da pubblicare in YouTube. Nello stesso momento Yahoo ha annunciato ufficialmente l'acquisizione di RayV, una startup specializzata proprio nello streaming video e nella produzione di trasmissioni online e mobile.

Secondo alcune voci di corridoio pubblicate da Reuters, il colosso capitanato da Page e Brin avrebbe preso contatti con le major di Hollywood e con alcuni produttori indipendenti, per rafforzare un processo (già avviato nel 2001) con il quale vorrebbe trasformare YouTube da semplice piattaforma per lo streaming video, a un vero e proprio "canale", nel quale pubblicare contenuti di qualità provenienti anche dal mondo del cinema e dello sport.

L'interesse di YouTube però, si concentrerebbe sulla realizzazione di video dalla durata inferiore ai 30 minuti, un format che proprio come è già successo con Amazon, si è rivelato molto più adatto al web.

"Stiamo esplorando vari contenuti e idee di marketing per supportare i creatori", ha raccontato a Reuters un portavoce della piattaforma di condivisione video di Google, evitando di riportare dettagli relativi ai colloqui di Holliwood, ma ribadendo l'intento di YouTube di continuare con la strada intrapresa nel 2001, quando  – in via del tutto sperimentale – con un finanziamento di circa cento milioni di dollari furono aperti cento canali tematici che ora "sono in cima alle classifiche di audience con oltre il 2% di iscritti per ogni canale".

L'obiettivo di queste strategie è ovviamente quello di garantire alle aziende l'arrivo di pubblicità più costose, possibili solo con contenuti esclusivi di un certo livello, e mette Google e Yahoo in diretta concorrenza con nomi come Netflix e addirittura Amazon. Una concorrenza che se da un lato potrebbe portare l'arrivo di spot pubblicitari più remunerativi, dall'altro vede le aziende ci Page e Brin e di Marissa Mayer partire in ritardo e molto svantaggiate: secondo un'indagine realizzata dalla società di Michael Olson, Netflix detiene ormai il 32 percento dei primi 75 programmi televisivi delle ultime quattro stagioni, il bacino d'utenza è sempre maggiore ed è stato ormai avviato un programma di espansione anche in altre Nazioni.

Insomma, siamo solo agli inizi. La battaglia dei big del web ormai si gioca anche in questo campo e anche se partite in netto ritardo, Google e Yahoo hanno tutte le carte in regola per rubare una fetta consistente di mercato a Netflix e Amazon: da un lato, nel caso di Yahoo, con la sua ultima acquisizione l'azienda capitanata da Marissa Mayer ha ora la possibilità di incentivare lo streaming e la produzione di serie originali dalla durata di trenta minuti, mentre dall'altro,  Google con il suo YouTube si trova al terzo posto per quanto riguarda gli investimenti nell'area social media e al primo per quanto riguarda il relativo ritorno sugli investimenti pubblicitari.

39 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views