Che prima o poi ci si sarebbe arrivati era scontato, ma che la notizia arrivi a poche ore dall'arrivo dei Google Glass in Europa tutto sembra tranne che una casualità. Ebbene, un gruppo di ricercatori dell'Università del Massachusetts Lowell ha sviluppato un nuovo software di riconoscimento biometrico integrato in un'applicazione da installare negli occhiali intelligenti di Mountain View, con i quali sarà possibile analizzare e contraddistinguere i movimenti effettuati dal soggetto in quadrato, fino a quarantaquattro metri di distanza. Una tecnologia pericolosissima, che permetterebbe a qualsiasi malintenzionato che ne avesse possesso di riconoscere – ad esempio – i pin digitati sulle tastiere dei POS o dei Bancomat.
"Questa tipologia di riconoscimento biometrico potrebbe funzionare in qualsiasi dispositivo con una fotocamera" – ha spiegato il Professore Xinwen Fu, a capo del gruppo di ricerca – "quello che rende i Google Glass perfetti per questo genere d'utilizzo però, è il fatto che a differenza di uno smartphone, che dovrebbe essere palesemente puntato verso la ‘vittima', con gli occhiali di Google l'inquadratura potrebbe avvenire in maniera molto più discreta".
Sovente è arrivata la risposta ufficiale di Google, che tramite un comunicato stampa ha messo in evidenza che "rubare le password spiandone la composizione da parte dei proprietari non è nulla di nuovo". Sarà, ma una cosa è inquadrare con la telecamera la digitazione di un pin, e disporre di un software che – in tempo reale – ne riconosce i contenuti, un'altra è dover guardare con fermezza la tastiera di Pos e Bancomat, per poi riuscire a interpretarne la digitazione da parte di una potenziale vittima.
Che nell'era dei dispositivi indossabili questa tipologia di problema diventerà sempre più frequente è un dato di fatto, e la colpa non è da dare esclusivamente a Google e i suoi Glass, ma anche ai tanti smartwatch con la fotocamera integrata. E' comunque possibile risolvere il problema, e la soluzione è molto meno complicata di quel che sembra: l'unico modo per evitare il furto di pin e password è quello di introdurre una nuova tipologia di tastiera adattiva, molto simile a quella che molto probabilmente sarà utilizzata dal BlackBerry Passport, nella quale ogni singolo tasto integrerebbe un piccolo dispalay, in modo da spostare casualmente le posizioni dei numeri e rendere non interpretabile il movimento delle mani e delle dita sulla tastiera. E' una tecnologia già utilizzata da diverse applicazioni per il mobile banking, che potrebbe essere introdotta nelle tastiere dei Pos e dei Bancomat senza alcun problema o complicazione particolare.