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Google Italia, assolti in appello i manager condannati per il video sul ragazzo disabile

Ribaltata in appello la sentenza di primo grado che condannava i manager di BigG per violazione della privacy, dopo che su YouTube era stato caricato un video in cui un ragazzo diversamente abile era sottoposto a sevizie da parte dei suoi compagni di classe.
A cura di Angelo Marra
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La Corte d'Appello ha assolto i tre manager di Google condannati a 6 mesi di reclusione per violazione della privacy, in merito alla presenza di un video su YouTube in cui un ragazzo disabile viene schernito ed insultato dai suoi compagni di classe. Il video è stato rimosso dopo ben due mesi dal suo caricamento e nel frattempo è stato visto da migliaia di utenti.

Secondo il tribunale i responsabili della piattaforma si erano resi co-responsabili della violazione della privacy della vittima, un caso che aveva fatto molto discutere in quanto per la prima volta un provider veniva condannato in merito ai contenuti ospitati dai suoi server (e sui quali, vista la mole immensa di dati, sarebbe impossibile effettuare un controllo capillare, come sostenuto anche dalla difesa).

I tre manager, difesi dall'avvocato Giulia Buongiorno, sono quindi ricorsi in appello dove la prima sentenza è stata del tutto ribaltata. "Il fatto non sussiste" hanno deciso i giudici, assolvendo di fatto i responsabili da ogni accusa.

"Siamo molto felici che la decisione di primo grado non sia stata confermata e che la Corte d'Appello abbia riconosciuto l'innocenza dei nostri colleghi" ha commentato Giorgia Abeltino, policy manager di Google Italia "anche in questo frangente il nostro pensiero va al ragazzo e alla sua famiglia, che in questi anni hanno dovuto sopportare momenti difficili".

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