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Google Music all’attacco: pronti 100 milioni di dollari per le Majors

Google sembra essere sul punto di concludere un accordo con le principali etichette discografiche per le tanto sospirare licenze: il tutto alla “modica” cifra di 100 milioni di dollari.
A cura di Anna Coluccino
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Lo scorso Google I/O è stato teatro, tra le altre cose, dell'ufficiale presentazione di Google Music, il servizio che sembrava nato per contrastare iTunes ma che, fin da subito, pareva soffrire del medesimo male che affligge chiunque provi a portare la musica online: le major discografiche e il loro insensato quanto reiterato rifiuto a concedere le necessarie licenze.

Eppure, fin dallo scorso dicembre, si vociferava di un possibile "assegno milionario" che la compagnia di Mountain View sembrava sul punto di scucire pur di ottenere i diritti che le avrebbero consentito di avviare il progetto, ma poi non se n'è più saputo nulla… Fino a pochi giorni fa.

Lo scorso 26 maggio, infatti, Businessweek ha annunciato che Google sarebbe sul punto di concludere un accordo con le maggiori etichette discografiche. La "soffiata" proverrebbe da due executives interni alle major discografiche e l'accordo dovrebbe corrispondere ad un valore di ben 100 milioni di dollari. Se tutto ciò si rivelasse vero, BigG si garantirebbe qualcosa che concorrenti come Spotify o Pandora difficilmente possono ottenere. Inoltre, se si considera che i ricavi totali provenienti dalla musica digitale negli Stati Uniti nel 2010 si aggirano intorno ai 2.1 miliardi, 100 milioni non sono affatto una cifra da poco anche per le più importanti tra le etichette discografiche. Insomma: le major potrebbero farci -quanto meno- un pensierino…

Se la cosa dovesse andare in porto, Google Music otterrebbe un ampissimo vantaggio su molti dei concorrenti, ma resterebbe ancora dietro ad Apple che, secondo i primi rumors, starebbe progettando un nuovo servizio musicale Cloud-based. A tal proposito, una piccola curiosità: il dominio "iCloud" è stato comprato da Apple lo scorso aprile, ma potrebbe essere stato fatto solo a scopo cautelativo.

In ogni caso, sempre stando a quanto dichiarato da Businessweek, il nuovo servizio della compagnia di Cupertino consentirebbe agli utenti di replicare la propria libreria iTunes sui server Apple, il che significa che le canzoni sarebbe subito disponibili in streaming per qualunque dispositivo, senza dover caricare i brani manualmente come succede con Google Music e Amazon Cloud Drive.

Ciò detto, occorre ribadire che stiamo pur sempre parlando di rumors e che -per il momento- nulla di quanto detto ha ottenuto alcuna conferma ufficiale.

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