L'ascesa al successo della multinazionale degli sconti online sembra essere finita. Frutto di una serie di decisioni prese in momenti poco opportuni, come la quotazione in borsa, e della reputazione che negli ultimi mesi pare sia scesa al ribasso, l'azienda statunitense – madre dei forti sconti online – da qualche mese a questa parte non navigherebbe più in buone acque, e a pagarne il prezzo potrebbero essere proprio gli oltre trecento dipendenti della sede milanese "non il linea con la visione aziendale".
"Corpi infetti da eliminare": è questa la triste dizione che un rappresentante di Groupon avrebbe utilizzato nel corso di una riunione con il sindacato, nella quale veniva denunciato il forte "clima di intimidazione" che si respira da tempo negli uffici milanesi in Corso Buenos Aires. Una frase fuori luogo e inappropriata, che ha spinto la Filcams Cgil a sporgere denuncia nei confronti della multinazionale, e a organizzare uno sciopero – il primo nella storia italiana dell'azienda di Chicago – con annesso presidio davanti la sede, il prossimo mercoledì 25 giugno.
"Groupon minaccia di licenziare coloro che non sono performanti" – ha dichiarato Marisa Moi, responsabile per Filcams Cgil della sezione relativa al Commercio – Terziario nella zona di Lambrate – "Cerca di individuare candidature spontanee per risoluzioni consensuali e addirittura afferma che ‘se non ci si rimette in linea, si può anche chiudere in Italia' e portare tutto all'estero, dove il costo del lavoro è inferiore".
Per conoscere anche la versione dei fatti di Groupon, Fanpage.it ha contattato l'azienda, che ha risposto attraverso un comunicato stampa ufficiale firmato da Federica Moscheni, PR & Communication Manager di Groupon Italia:
La nostra azienda, che fa parte di una Multinazionale Americana leader nel settore degli acquisti online, ha adottato fin dalla sua nascita un sistema di sviluppo e crescita professionale conforme alla legge e che mira a premiare le performance e la professionalità.
Groupon non sta adottando piani di ridimensionamento aziendale né sta effettuando licenziamenti come falsamente riportato. Non possiamo accettare titoli sensazionalistici che intendono fare notizia citando licenziamenti non previsti. I piani di assunzione procedono; l’azienda sta infatti assumendo nuove figure professionali in diversi dipartimenti aziendali.
Groupon, quindi, non può che respingere con fermezza affermazioni inerenti violazioni di diritti in quanto, palesemente, infondate.
In anni difficili per il mondo del lavoro, Groupon ha assunto a tempo indeterminato più di 400 giovani talentuosi ai quali vengono riconosciuti anche benefici aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge e dal CCNL, quali – ad esempio – ticket restaurant, revisione annuale delle retribuzioni (l’ultima avvenuta lo scorso aprile), progetti di formazione, sistemi di incentivazione decisamente superiori alla media del mercato, oltre che un ambiente di lavoro internazionale e dinamico.
In un Italia fatta di storie di precarietà e disoccupazione, Groupon continua ad assumere ed offrire posti di lavoro e piani di crescita internazionale. Groupon ha sempre riconosciuto la piena esplicazione dei diritti sindacali, sia come singoli sia come associazioni sindacali, mantenendo un sereno e costante confronto con le rappresentanze sindacali aziendali, nel rispetto delle relative previsioni di legge.
Abbiamo investito tanto sulle persone e continueremo a farlo.
Groupon crede nel merito per la costruzione del successo personale e aziendale.
Il colosso americano degli sconti, fondato nel 2008 da Andrew Mason, è arrivato in Italia il 12 marzo del 2010, ad oggi conta circa 450 dipendenti e la sua sede operativa e strategica principale è a Milano in Corso Buenos Aires.