Su internet si trova di tutto, anche un hacker a noleggio. Hacker's List è un portale che offre la possibilità di connettere clienti con potenziali hacker a pagamento da assumere in caso di necessità. Perché, secondo i creatori, prima o poi chiunque ha bisogno di hackerare qualcosa.
Il sito, lanciato durante lo scorso novembre, include più di 400 post di utenti impegnati nella ricerca di potenziali hacker. Sono presenti circa 70 profili di esperti, ma molti di essi risultano essere non attivi.
"Assumere un hacker non dovrebbe essere un processo difficoltoso" si legge sul sito "Pensiamo che trovare un hacker professionista di cui ci si possa fidare dovrebbe essere un'esperienza caratterizzata da assenza di preoccupazione e da immediatezza".
Ormai l'hacking non è più considerato come un qualcosa riguardante solamente situazioni ad altro rischio come lo spionaggio internazionale. Non tutti gli attacchi informatici sono sofisticati come quello attuato nei confronti di Sony Pictures qualche settimana fa, spesso le persone cercano hacker per operazioni basilari.
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Sul portale sono presenti diverse categorie che suddividono i vari tipi di attacco; dall'hackerare un iPhone al modificare i voti scolastici, dall'introdursi in un profilo Facebook all'eliminare un post di un blog. Una volta pubblicata la proposta, gli hacker rispondono con la propria idea.
A questo punto l'utente può selezionare l'hacker – basandosi sul prezzo e sulla disponibilità – e pagare il prezzo concordato. I prezzi variano da un dollaro a migliaia di dollari, a seconda delle operazioni richieste.
Gli hacker a pagamento non sono una novità; in America esistono persino linee telefoniche dedicate a servizi simili, con tanto di centraliniste pronte a rispondere ad ogni domanda. Eppure servizi di questo tipo sono al limite della legalità. Sebbene le condizioni pubblicate sul sito proibiscano di utilizzare il servizio per operazioni illegali, la maggior parte dei lavori comprendono l'introduzione in caselle mail, account di Facebook e smartphone. Azioni decisamente illegali.
I creatori del sito devono saperlo bene, perché tuttora si rifiutano di rendere pubbliche le loro identità. Secondo il The New York Times, i fondatori sono stati istruiti su come strutturare il sito per evitare problemi con la legge. Il portale è registrato in Nuova Zelanda.
