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HP, fine di un’era: stop alla produzione dei tablet pc

Dopo IBM anche Hp abbandona la produzione dei computer tradizionali, investita dal successo sempre maggiore di tablet e smartphone. L’azienda si dedicherà alla produzione di servizi informatici con tecnologia Cloud.
A cura di Angelo Marra
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In un rapporto pubblicato pochi mesi fa da Goldman Sach il gigante finanziario americano ha tracciato le linee generali di quella che sarà la produzione tech dei prossimi anni. Oltre ad incoronare Apple come futuro leader incontrastato nel campo dei tablet, GS ha sancito anche la fine progressiva ma repentina della produzione di computer, sia desktop che laptop, per lasciare il campo a terminali mobili e smartphone.

Una previsione tutt'altro che campata in aria, visto l'incredibile successo che negli ultimi due anni ha investito piattaforme come iOS e Android, oltre alla crescente diffusione di connessioni mobili sempre più performanti.

Nonostante l'accuratezza di certe previsioni, risulta comunque sorprendente scoprire che la HP, uno dei più grandi ed affermati colossi dell'industria informatica, interromperà a breve la produzione di computer.

Nata nel 1939 a Palo Alto (e dove se no?) grazie all'incontro tra due ingegneri elettronici, Bill Hewlett e David Packard, l'azienda ha cominciato la sua attività con la produzione di apparecchiature elettroniche di diverso tipo, come l'oscillatore audio brevettato dopo solo un anno di vita della società ed utilizzato dalla Disney per la sonorizzazione del lungometraggio Fantasia.

Il 1966 segna l'ingresso ufficiale nel mondo dell'informatica e da allora la crescita di HP è rimasta costante, fino a trasformare il gigante nel primo produttore di computer al mondo, dopo aver stracciato la concorrenza di altri big come Compaq, raggiungendo un valore superiore ai 120 miliardi di dollari.

Nonostante sia stata proprio la produzione di computer a fare la fortuna dell'azienda di Palo Alto, la sempre maggiore diffusione di terminali mobili ha cominciato lentamente a rubare spazio e profitti ai produttori di apparecchiature “tradizionali” e per i giganti tech è divenuto necessario cambiare le proprie strategie di produzione e vendita, adeguandole alle nuove esigenze di mercato. A poche settimane dal giro di boa portato avanti da un altro protagonista del mondo informatico come IBM, anche HP ha deciso un drastico cambio di rotta, con l'annuncio ufficiale che sancisce la fine dell'era della produzione di pc (qui il link al comunicato stampa).

Il colosso americano ha provato negli ultimi due anni ad entrare nel mondo dei tablet con l'acquisizione nel 2010 di Palm per 1,2 miliardi di dollari, una scelta che si è rivelata infruttuosa alla luce del monopolio ormai incontrastato che iOS e Android hanno ottenuto nel settore, un predominio che ha lasciato pochissimo spazio ad altri produttori.

HP ha perciò deciso di non proseguire nel suo tentativo di rimanere a galla e di dedicarsi, sempre sulla scia di IBM, alla produzione di servizi informatici, concentrandosi soprattutto sulla nuova tecnologia che a breve sostituirà quella di vecchia concezione, il Cloud.

Sembra infatti che l'azienda sia interessata all'acquisto di Autonomy Corp., società di produzione software con sede a Cambridge, per una cifra intorno ai 10 miliardi di dollari, mentre pochi giorni fa è stata già comunicata la fine del supporto alla linea di prodotti che supportano WebOS, tra cui il popolare tablet TouchPad.

Per quanto sia una scelta dovuta visto l'andamento del mercato, di sicuro HP rimane una pietra miliare nella storia informatica mondiale e lo stop alla produzione di computer tradizionali segna la fine di un'era, nella quale l'azienda californiana ha saputo affermarsi fino a dominarla. A questo punto non rimane che attendere per vedere, oltre ad Apple, quali saranno le grandi aziende che riusciranno a sopravvivere alla nuova rivoluzione digitale che sta investendo tutto il mercato hi-tech.

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