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I 40 anni della mitica Silicon Valley: tra passato, presente e futuro

Silicon Valley compie 40 anni. Ma quali sono i suoi inizi? E qual è “l’algoritmo” del suo successo?
A cura di Giovanna Di Troia
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Buon compleanno Silicon Valley per i tuoi 40 anni! Questi 40 anni della più famosa vallata ipertecnologica hanno una storia leggendaria alle spalle ed un presente costellato di successi. Tuttavia a volte ha zoppicato un po’ per via delle bolle speculative e delle varie crisi, ma ha sempre saputo recuperare alla grande. E varie sono le sfide con cui si è misurata: dapprima con la rivoluzione dei semiconduttori, seguita negli anni ottanta dall’esplosione dei personal computer, e nel successivo decennio l’arrivo di internet. Ma oggi è attiva più che mai e continua ad alimentare il mito. Ma come è iniziata questa favola senza fine? Qual è il suo segreto?

Come ogni favola che si rispetti, non può mancare il consueto “C’era una volta”… e così che la favola abbi inizio! Allo scoccare del 1956 William Shockley fonda nella valle di Santa Clara, o se si preferisce nella baia di San Francisco, il primo laboratorio di semiconduttori. E spin-off dopo spin-off a quella prima “iniziativa” seguono ben 66 aziende. Ed è solo nei nostri anni di piombo che nella florida vallata tecnologica ci si accorge delle enormi potenzialità e si assiste al “battesimo” ufficiale. Precisamente nel 1971, dall’estro dell’imprenditore Ralph Vaerst fiorisce il termine “Silicon Valley”, ma è diffuso presso l’opinione pubblica da un articolo stilato dall’amico di Vaerst, Don Hoefler.

A dimostrazione del successo della mitica vallata, qualche percentuale e qualche dato in più non guasta. Dal 2008 al 2009 il tasso di nascita di nuove imprese è cresciuto del 48%, mentre dal 2009 al 2010 sono creati oltre 12.000 nuovi posti di lavoro, e nel 2010 si è registrato un forte aumento delle quotazioni in borsa. La percentuale di abitanti laureati supera il 40%, mentre la media nazionale è del 24,4%, e nella città di Palo Alto si arriva addirittura al 74,4%. Interessante anche quel 35% dei laureati in materie scientifiche ed ingegneristiche uscenti dalle università locali costituito da stranieri.

Molti hanno cercato di scimmiottare l’inimitabile Silicon Valley, come il “Gorgonzola Valley”, le aziende high tech sorte intorno  al Politecnico di Milano o l’“Arno Valley”,  sorto nell’area di Pisa, o ancora parchi scientifici francesi di “Grenoble” e “Sophia Antipolis”.

Qual è allora l’algoritmo di tanto successo? È un vero e proprio mix di saperi, soldi, scambi. La presenza di uno straordinario polo universitario, di managers, di venture capital, incentivi, premi si assomma alla continua voglia di imparare e mettersi in gioco, di rischiare, di puntare su innovazione e su un altissimo livello di preparazione.  Ed ancora la forte integrazione tra accademia e impresa, lo spirito di social network, di collaborazione e di scambio e non di mera chiusura e ripiegamento su di sé. Infine giocano un ruolo importante anche la presenza di imprenditori senza sosta, che possono essere definiti “seriali”, per rendere l’idea tipo Brad Keywell ed Eric Lefkofsky, anche se provenienti da un contesto diverso.

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