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I cofondatori di Groupon investono in Qwiki

Brad Keywell ed Eric Lefkofsky, i cofondatori di Groupon, attraverso il loro fondo di investimento Lightbank, investono un milione di dollari nella nuova piattaforma tecnologica Qwiki.
A cura di Giovanna Di Troia
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Continua ad attirare l’attenzione su di sé, soprattutto da parte degli investitori, Qwiki, startup che rivoluziona il modo di accostarsi all’informazione online, attraverso l’uso combinato di motore di ricerca, video, immagini, ottenendo così informazioni “video” alle proprie ricerche e la possibilità di creare presentazioni multimediali attingendo da molteplici fonti, come ad esempio da You Tube e da Wikipedia.

Dalla sua nascita, nel mese di settembre, Qwiki ha richiamato una dozzina di investitori. Il ventottenne Eduardo Saverin, cofondatore di Facebook, investe 8 milioni di dollari. Ma è un vero e proprio susseguirsi di investitori. Il cofondatore di YouTube, Jawed Karim e uno dei cofondatori di Juniper Networks, Pradeep Sindhu che hanno permesso a questa nuova piattaforma tecnologica di ottenere un totale di 10,5 milioni di dollari, tra cui seed capital.

A questi finanziamenti si è aggiunto il milione di dollari investito negli ultimi giorni da Brad Keywell ed Eric Lefkofsky, attraverso il loro fondo di investimento Lightbank.

Brad Keywell ed Eric Lefkofsky, entrambi  studenti di giurisprudenza presso  l'Università del Michigan, hanno cofondato diverse società: Lightbank, Echo Global Logistics, MediaBank, una piattaforma di analisi, ed insieme ad Andrew Mason, Groupon. Ma hanno deciso di puntare su Qwiki per le sue enormi potenzialità e per mettere a sua disposizione proprio questa loro diversificata esperienza  e per accelerare la sua scalata, trasformandola in grande azienda.

Ma Qwiki che ha sede a San Francisco, non smette mai di sorprendere. Ha soli pochi mesi di vita ed è già  vincitore di TechCrunch Disrupt 2010 che premia le idee più innovative del web. E ben presto lancerà il suo servizio anche attraverso molteplici dispositivi mobili, tra i quali iPad e iTv, permettendo anche di coinvolgere sulla sua piattaforma ulteriori soggetti, come ad esempio editori di contenuti e piccoli imprese.

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