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I cinema ora affittano le sale per giocare ai videogiochi

Una nuova tendenza che sta prendendo piede in Sud Corea e negli Stati Uniti per dare nuova linfa ai cinema, che a causa delle norme igienico-sanitarie dovute alla pandemia globale non sono più frequentabili come prima. Una risposta spontanea all’enorme crisi che coinvolge, tra i tanti, anche il settore cinematografico.
A cura di Lorena Rao
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Il cinema è in grande difficoltà. Lo si sente e lo si legge sempre più spesso. La pandemia globale di Sars-Cov-2 ha causato ingenti danni anche al settore cinematografico. Lo dimostra il calo significativo del fatturato; lo dimostrano i costanti posticipi delle pellicole previste nel 2021; lo dimostrano i cinema vuoti e non più frequentabili liberamente da quasi un anno ormai, salvo qualche breve parentesi. Tuttavia, come si suol dire, la necessità aguzza l'ingegno. In Corea del Sud e negli Stati Uniti sta prendendo piede una particolare tendenza: quella di affittare le sale cinematografiche ad appassionate e appassionati di videogiochi.

Riguardo la Corea del Sud, l'esperimento è stato attuato dalla catena di cinema CGV, tra le più grandi del paese. L'idea è venuta proprio a un dipendente della CGV, Seung Woo Han, sorpreso dalle analogie tra film e videogiochi. "Ho notato che i giochi oggigiorno vantano una grafica eccellente e storie ben strutturate, proprio come i film" afferma l'uomo alla BBC, che aggiunge: "Entrambi [i media] hanno una componente narrativa, quindi se qualcuno può divertirsi a guardare un film al cinema, ho pensato che gli sarebbe piaciuto anche giocare ai videogiochi".

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Ecco nel dettaglio come funziona l'affitto di un sala per chi intende usarla per giocare ai videogiochi nei cinema CGV: prima delle 18 una o più persone (per un massimo di quattro) possono noleggiare uno schermo per due ore per circa 90 dollari. Tariffa che sale a 135 dollari se si vuole occupare la sala per l'intera serata. Gli utenti devono portare con sé le loro console, giochi e controller. Da quando è stata avviata l'iniziativa a inizio 2021, i cinema CGV sono stati prenotati più di 130 volte. I clienti più diffusi sono uomini tra i 30 e i 40 anni, ma la tendenza si sta estendendo anche a coppie e famiglie. Come riportato dalla già menzionata BBC, l'iniziativa non riesce a replicare – neanche lontanamente – gli introiti di un cinema dell'era pre-Covid, ma si rivela comunque una fonte di guadagno nuova, sperimentale, interessante.

Anche negli Stati Uniti l'idea ha preso piede: il gruppo Malco Theatres fa lo stesso da novembre 2020, mettendo a disposizione degli utenti le 36 sale cinema presenti in Arkansas, Kentucky, Louisiana, Mississippi, Missouri e Tennessee. In questo caso le persone ammesse all'interno della sala sono 20, e i prezzi vanno dai 100 dollari per due ore a 150 dollari per tre. La vicepresidente e direttrice del marketing di Malco, Karen Melton, nutre tuttavia perplessità sull'iniziativa: "Sta guadagnando terreno e sta diventando popolare, ma nulla aggiunge alla nostra redditività".

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