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I comandamenti di Steve Jobs in “Lezioni di leadership”, il nuovo libro di Walter Isaacson

Nel suo nuovo libro, Isaacson descrive in 14 punti fondamentali la filosofia con la quale Steve Jobs è riuscito a creare e guidare un’azienda di successo e ha rivoluzionato il mondo della musica, dell’animazione, dell’informatica e della telefonia mobile.
A cura di Dario Caliendo
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"Una volta chiesi a Steve Jobs quale riteneva fosse la sua creazione più importante." – scrive Walter Isaacson, autore dell'unica biografia ufficiale dell'ex CEO di Apple – "Ero convinto mi rispondesse l'iPad o il Macintosh, invece disse la Apple. Fondare un'industria che durasse nel tempo, spiegò, era più difficile e più importante che fare un bel prodotto."

E' questa parte della filosofia del fondatore di Apple che Isaacson ha tentato di sintetizzare in "Lezioni di leadership", spin-off della biografia ufficiale di Jobs, nel quale il giornalista racconta il lato oscuro che ha portato alla leggenda il CEO di Apple, a partire dal suo spirito imprenditoriale fino ad arrivare alla sua bravura nel capire le potenzialità dei singoli individui dei quali si è circondato negli anni e con i quali ha costruito e diretto un team unico nel suo genere, in grado di ideare e progettare prodotti unici, con i quali ha conseguito risultati quasi impossibili per tutti i competitor.

Grazie alla sua inventiva e alla sua determinazione Jobs è riuscito a rivoluzionare differenti settori, a partire dall'informatica fino ad arrivare all'animazione e alla musica, e a tre anni dalla sua scomparsa continua a essere il soggetto di studio principale in tutte le maggiori business school, come modello unico di creatività e strategia economica.

Nel suo nuovo libro, disponibile in Italia in formato cartaceo e in tutti i maggiori ebook store digitali, Walter Isaacson racconta il pensiero di Steve Jobs in 14 punti che se superficialmente potrebbero sembrare di una banalità disarmante, in realtà descrivono la semplicità dei concetti alla base della sua filosofia e di come sia riuscito a metterli in pratica.

Non solo "Stay hungry, stay foolish" quindi, ma una serie di concetti come "Concentrarsi e semplificare", che nello specifico racconta di una riunione nella quale gli sviluppatori descrissero un'ipotetica interfaccia di iDVD caratterizzata da una serie di finestre a comparsa e che non piacque per niente al CEO, che la interruppe e andò via, ma prima di farlo disegnò sulla lavagna un semplice quadrato pretendendo che tutti gli elementi fondamentali dell'applicazione fossero racchiusi in un'unica finestra.

"Puntare alla perfezione" è un'altro punto chiave della filosofia di Jobs che nel primo periodo della sua carriera si focalizzava più sui progetti che sui profitti e – ancora una volta – partiva dalle cose semplici.  Altri punti fondamentali della filosofia del genio che ha dato vita alla mela morsicata sono "Circondarsi sempre dai migliori" e "Mantenere il controllo dell'intero processo di creazione del prodotto", una serie di punti che alla fine porteranno il lettore a capire che in effetti la Apple era Steve Jobs: può sembrare un'altra banalità, ma la realtà è che senza di lui la Apple è cambiata e Tim Cook, pur mantenendo alcuni aspetti della sua filosofia iniziale, difficilmente potrà continuare a far vivere quello spirito di mistero, esclusività e innovazione che partiva dalle cose semplici e con il quale Steve Jobs è riuscito a "plasmare la realtà".

Ma, infondo, è giusto che sia così.

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