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I pediatri: “Gli schermi dei dispositivi elettronici non fanno male ai bambini”

Uno studio dell’associazione dei medici pediatri del Regno Unito afferma che non esistono sufficienti prove per una correlazione diretta tra il tempo trascorso davanti a smartphone e console e l’insorgere di disturbi nei più giovani, ma il tempo trascorso in compagnia di questi prodotti andrebbe comunque monitorato.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Stare troppo davanti allo schermo di smartphone, console e computer fa male alla salute dei più giovani? Il dubbio, legittimo tra i genitori odierni alle prese con un numero sempre crescente di gadget elettronici in giro per casa, finalmente sembra aver trovato una risposta in uno studio dell'associazione dei medici pediatri del Regno Unito. Il documento prodotto — una serie di indicazioni sull'utilizzo corretto di smartphone e altri dispositivi simili da parte di bambini e adolescenti — cerca in qualche modo di rasserenare gli animi affermando che no, l'utilizzo di schermi per periodi di tempo prolungati non ha effetti nocivi sulla salute dei giovani, o almeno non di per sé.

Lo studio invita a prendere con le pinze ricerche precedenti che avevano ipotizzato correlazioni tra la quantità di tempo passato davanti allo schermo e il manifestarsi di patologie quali obesità, depressione e disturbi del sonno, affermando che le prove a sostegno di queste ipotesi non sono sufficienti. Allo stesso tempo però l'associazione è molto chiara: anche se l'esposizione ai dispositivi non sembra provocare danni diretti, il tempo trascorso in loro compagnia può essere indirettamente causa di disturbi.

Secondo le linee guida pubblicate, la porzione della giornata dedicata al consumo di contenuti online o all'interazione con social network e videogiochi deve comunque rimanere monitorata; queste attività non si devono sostituire al tempo passato dal vivo con famiglia e amici, né alle ore di sonno o a quelle dedicate all'attività fisica. Da questo punto di vista i consigli dell'associazione non si discostano molto da quelli già validi qualche decennio fa per la vecchia televisione, e in fondo i rischi sono gli stessi: in entrambi i casi dietro allo schermo si mostrano mondi e contenuti che affascinano e distraggono. Sta ai genitori — riassume il documento — fare in modo che questi stimoli non impediscano ai figli di imparare a rapportarsi con il mondo reale.

A questo si aggiunge una raccomandazione pratica che riguarda effettivamente l'esposizione agli schermi, ovvero evitare che avvenga immediatamente prima del sonno. L'associazione consiglia di far spegnere i dispositivi almeno un'ora prima del momento di coricarsi, per motivi già esplorati dalla comunità scientifica: l'esposizione a fonti di illuminazione intense come uno schermo a distanza ravvicinata possono interferire con la qualità e la durata del riposo.

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