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Opinioni

I sex robot sono sempre più diffusi: “Rischio stupri e pedofilia”

Secondo la Foundation for Responsible Robotics i sex robot saranno sempre più diffusi in tutto il mondo. Oltre ai lati positivi, però, la loro diffusione sta sollevando importanti problematiche etiche.
A cura di Marco Paretti
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Una vera e propria invasione di "sex robot", automi dalle forme in tutto e per tutto simili a quelle umane e in grado non solo di avere rapporti sessuali con gli umani ma anche di rispondere agli stimoli con risposte e interazioni vocali. È il futuro dei rapporti virtuali previsto dalla Foundation for Responsible Robotics, una fondazione impegnata nell'analisi dei problemi etici e morali derivanti dalla diffusione di robot sempre più "umani". Settore che ormai deve fare i conti con un nuovo modo di intendere il sesso virtuale e con i conseguenti lati negativi e positivi.

Dal punto di vista dei lati positivi, i sex robot potrebbero essere visti come "strumenti" con i quali consentire anche a persone anziane, sole o disabili di intrattenere rapporti sessuali altrimenti difficilmente attuabili. O, ancora, una coppia separata da una grande distanza geografica potrebbe avere rapporti utilizzando robot dalle sembianze e movenze dei due partner. Approcci che però non sono esenti da lati negativi: "Vengono già proposti per gli anziani in case di riposo, ma è un'ipotesi che crea possibili controversie" spiega il professor Noel Sharkey, docente di robotica e intelligenza artificiale all'università di Sheffield. "Se una persona soffre di Alzheimer, potrebbe non essere in grado di distinguere fra un robot e un essere umano. Come società abbiamo bisogno di valutare questioni di questo genere, considerando la possibilità di regolamentare un settore nuovo e in rapido sviluppo".

C'è poi un ulteriore elemento potenzialmente pericoloso che molte opere di finzione hanno già affrontato: l'utilizzo di sex robot potrebbe portare diverse persone ad isolarsi ancora di più dal mondo, rifugiandosi in "rapporti" con robot umanoidi sempre più evoluti e quindi in grado di interagire non solo a letto ma anche tramite conversazioni vocali. Ma non solo, perché un altro problema evidenziato dalla FRR è una nuova preoccupante tendenza che ha portato diverse case produttrici di robot per il sesso a realizzare automi vestiti da scolarette e dalle forme di bambine pensati per un pubblico di pedofili.

"Affrontare la pedofilia con i robot del sesso è un'idea dubbia e rivoltante" continua il professor Patrick Lin, docente di etica robotica al California Polytechnic. "Proviamo a immaginare cosa succederebbe se il razzismo venisse affrontato permettendo a bianchi di maltrattare, discriminare o picchiare un robot nero. Funzionerebbe come antidoto al razzismo? Probabilmente no". La soluzione, secondo la FRR, è innanzitutto quella di cominciare a parlare di questi problemi e poi cercare soluzioni che possano evitare situazioni estreme durante l'utilizzo di questi robot: una delle proposte è l'applicazione di sensori che possano mandare in "tilt" gli automi nel caso in cui il sesso dovesse diventare violento. Per il momento, però, questi robot restano comunque destinati a pochi: il loro costo si aggira tra i 5.000 e i 14.000 euro.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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