628 CONDIVISIONI
Conflitto Israelo-Palestinese

I sostenitori dei palestinesi inondano Facebook di recensioni negative: “Il social ci censura”

L’iniziativa si sta diffondendo a mezzo social su Twitter e sta effettivamente affossando la valutazione complessiva dell’app di Mark Zuckerberg – accusata di censurare sulle sue pagine la copertura delle posizioni palestinesi nei fatti che stanno sconvolgendo la striscia di Gaza negli ultimi giorni.
A cura di Lorenzo Longhitano
628 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Nelle ultime ore la valutazione di Facebook negli store digitali dei telefoni Android e iOS sta crollando a picco, ma il motivo non è la qualità dell'app percepita da chi la sta utilizzando bensì una campagna di protesta organizzata dai sostenitori della causa palestinese in tutto il mondo. L'iniziativa si sta diffondendo a mezzo social e sta effettivamente affossando la valutazione complessiva dell'app – accusata di censurare sulle sue pagine la copertura delle posizioni palestinesi nei fatti che stanno sconvolgendo la striscia di Gaza negli ultimi giorni.

Perché vengono usate le recensioni di Facebook

Tecnicamente quel che sta avvenendo su Play Store e App Store si chiama review bombing: un attacco coordinato sui social nel quale i partecipanti lasciano recensioni infime al prodotto che vogliono colpire. Le motivazioni dietro a questo genere di azioni possono essere molteplici, mentre gli effetti ottenuti sono generalmente due: per prima cosa si danneggia la reputazione del prodotto colpito agli occhi del pubblico, ma soprattutto se ne affossa anche la visibilità – che viene gestita in automatico dagli algoritmi che governano i negozi digitali dove il prodotto è ospitato. Nel caso di Facebook l'iniziativa è nata da attivisti che accusano l'app di censurare le posizioni della popolazione palestinese pubblicate all'interno del social dagli stessi residenti o da chi li sostiene. Dalla cronaca dei fatti alla ricostruzione della situazione – il social di Mark Zuckerberg viene accusato di oscurare le ragioni di una delle parti in causa contribuendo a orientare l'opinione pubblica internazionale nella direzione opposta; la proposta avanzata dagli attivisti si può trovare diffusa sugli altri social.

L'effetto e le reazioni

Per il momento sembra che l'operazione stia avendo effetto: da una parte infatti gli app store implementano strumenti di controllo che contrastano il review bombing canellando i pareri negativi risultati da azioni coordinate; d'altro canto però sembra che Apple e Google non stiano ascoltando le richieste fatte in merito da Facebook: l'app è passata da una valutazione di 4 stelle a una media di circa 2,5 stelle su Play Store e App store; in entrambi i negozi le recensioni più recenti fanno diretto riferimento alla questione palestinese.

Facebook dal canto suo ha negato ogni addebito al riguardo, rispondendo che si limita a ad applicare le proprie regole a prescindere dall'autore dei contenuti pubblicati; d'altro canto è vero anche che nei giorni scorsi il ministro della difesa israeliano Binyamin Gantz ha convocato i rappresentanti di numerose piattaforme social per chiedere loro di rimuovere attivamente tutti i contenuti che incitino alla violenza.

628 CONDIVISIONI
685 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views