video suggerito
video suggerito
Uomo avvisato

“Verifica la tua identità o ti chiudiamo l’account”: la nuova truffa “Postepay”

La truffa di PostePay che chiede dati sensibili per verificare la tua identità. Capita spesso di ricevere messaggi di questo tipo, con la minaccia di vedersi chiuso l’account. Non cascateci.
A cura di Juanne Pili
66 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Tramite Sms potrebbe capitarvi di ricevere inquietanti messaggi, di quelli che possono segnare l'esistenza dell'uomo medio, specialmente se fatica a raccogliere qualche risparmio ogni mese. Messaggi come il seguente, che nella versione originale presenta dei curiosi errori di grammatica e sinstassi:

PostePay: verifica la tua identità, altrimenti il tuo account verrà sospeso.

Il link rimanda ad un sito che imita quello delle Poste italiane, mediante espedienti molto semplici: sostituendo le "o" con degli zeri nel dominio. Non è la prima volta che accadono veri e propri tentativi di phishing a danno dei correntisti delle Poste. Nel 2016 denunciammo come questo genere di truffe si stesse diffondendo tramite eMail. Allora fu la pagina Facebook "Una vita da social" a lanciare l'allarme avvisando gli utenti.

Cos'è il phishing? Per phishing si intende un raggiro effettuaro in Rete volto a carpire dati personali importanti – in questo caso l'accesso agli estremi del proprio conto – o altri dati che potrebbero essere venduti a società terze. Le nostre abitudini sono il nuovo oro dell'economia odierna.

Il caso attuale mediante Sms è stato sventato recentemente, il sito infatti risulta chiuso. Truffe di questo genere vanno avanti dall'estate scorsa. Non di meno il pericolo è sempre in agguato. In generale bisogna sempre tener conto del fatto che nessuna azienda seria – men che meno un ente statale – vi chiederà dati che avevate già sottoscritto nella stipula del vostro contratto (soprattutto non in maniera sgrammaticata), a meno che non vi stiate loggando nel suo portale. A tal proposito prestate attenzione alla Url (la stringa che comincia con "http" e che compare in cima a tutti i browser), siamo sicuri che indica l'indirizzo esatto del sito della vostra banca? Spesso bastano pochi accorgimenti per evitare di cadere in trappola.

66 CONDIVISIONI
59 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views