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Il 5G è ancora in fase sperimentale, ma le tesi di complotto sono già in circolazione

La tecnologia del 5G non è ancora di dominio pubblico, al contrario delle tesi di complotto che girano attorno a questa importante innovazione, le quali spesso riciclano vecchie suggestioni sulle onde elettromagnetiche.
A cura di Juanne Pili
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Entro i prossimi anni potremmo assistere all’avvento della tecnologia 5G, già oggi è in fase di sperimentazione negli cciletasa e quest'anno lo sarà anche in Italia, con i maggiori operatori a fare da apripista. L’organizzazione internazionale che coordinerà passo per passo questa innovazione sarà la 5G IA (5G Infrastructure Association). Abbiamo onde elettromagnetiche e grandi organizzazioni a livello mondiale: ingredienti perfetti per generare nuove tesi di complotto, che infatti già abbondano. I primi test in Italia sono cominciati già l’estate scorsa a Milano in collaborazione col team di Huawei. Le frequenze interessate sono quelle a 3.5 GHz, mentre il settore televisivo continuera a viaggiare nella fascia dei 700 Mhz. L’obiettivo del 5G sarà quello di diventare lo standard per tutti i tipi di comunicazione mobile.

Il 5G sarà nocivo alla nostra salute?

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Il principale degli allarmismi è di tipo pseudo-medico. La parola “sperimentazioni” rievoca suggestioni che vorrebbero le onde elettromagnetiche – comprese le microonde – correlate al pericolo di sviluppare dei tumori. Chi sostiene questo genere di accuse non presenta mai studi scientifici adeguati e spesso omette la differenza tra onde ionizzanti e non ionizzanti. Si tratta di un dettaglio di non poco conto, come facevamo già notare per la questione dei “forni a microonde cancerogeni”. Quando parliamo di onde ionizzanti (in grado di spezzare i legami del Dna), ci riferiamo ad alte esposizioni ai raggi X o a quelli ultravioletti, per non parlare delle emissioni radioattive.

Quali sono le frequenze in gioco? La frequenza dei raggi ultravioletti si aggira tra i 749 THz (terahertz) ed i 30 PHz (petahertz). Parliamo di grandezze enormi: i teraherz sono mille volte più grandi dei gigahertz, con cui contiamo le frequenze del 5G; i petaherz si allontanano invece un milione di volte. Possiamo arrivare anche ad un massimo di 300 EHz (exahertz) per i raggi X (frequenze un miliardo di volte più alte). Paragonare i possibili effetti nocivi delle frequenze ionizzanti con quelle non ionizzanti del 5G sarebbe totalmente fuorviante. Eppure in Rete continuano a circolare post allarmisti. Come per la tesi in base al quale potrebbero modificare i batteri rendendoli resistenti agli antibiotici. Purtroppo la principale ragione per cui occorrono sempre antibiotici più potenti si chiama “evoluzione”. Così la lotta contro i batteri diventa anche un fattore che porta questi a diventare sempre più potenti.

5G e Nuovo ordine mondiale

Il fatto che ci sia un coordinamento mondiale non può far mancare le tesi di complotto più classiche, quelle in base al quale un governo mondiale studierebbe varie tecnologie per avvelenarci tutti, magari mediante oscure operazioni di geoingegneria. Anche in questo caso regna molta confusione. Stendendo un velo pietoso sulle tesi in base al quale il Nuovo ordine mondiale userebbe il 5G per controllare le nostre menti – magari mediante chip sottopelle – la teoria più suggestiva ci vedrebbe come chiusi in una sorta di forno a microonde globale, dove le onde del 5G potrebbero “stimolare la risonanza delle molecole d’acqua”; non è chiaro se allo scopo di cuocerci tutti.

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