E’ arrivato quel periodo dell’anno in cui chi segue le webserie, anche senza troppo accanimento, viene tempestato di notifiche e notizie su quella o quell’altra webserie italiana che “ha vinto al LosAngeles WEBFEST”. Il trionfo oltreoceano in quello che è il festival di webserie più noto del mondo è una costante annuale non solo di una ma di diverse webserie italiane per volta, fenomeno che, in teoria, ci collocherebbe ai primi posti per riconoscimenti e produzione in tutto il pianeta.
Ogni anno vinciamo miglior attore, miglior regia e miglior serie. Anzi, ancora meglio, ogni anno diverse webserie italiane vincono come Miglior Webserie!
Nessuno mente, è che gli articoli in materia si dimenticano di precisare il dettaglio che il Los Angeles WebFest che assegna circa 258 premi ogni anno (sic!). Il festival non si svolge come quelli di cinema nè come le premiazioni ristrette tipo Oscar o Golden Globe ma assegna premi che somigliano più ad attestati o riconoscimenti, senza porsi limiti che non siano il proprio gusto o criterio.
In buona sostanza quest’anno sono stati assegnati (all’incirca) 69 premi alla miglior attrice protagonista, 55 al miglior attore protagonista, 36 alla migliore fotografia, 102 per la miglior sceneggiatura e circa 119 per la miglior webserie.
E’ chiaro da questi numeri che statisticamente ogni anno qualcosa sia assegnato a serie italiane (al pari di tedesche, francesi ecc. ecc.) e ciò non va inteso come demerito delle webserie in questione. Nel corso degli anni il Los Angeles WebFest ha premiato alcune tra le migliori webserie italiane ma anche alcune tra le peggiori, senza particolari differenziazioni. Semplicemente non c’è un vero filtro o una vera selezione ma una maglia larghissima che lascia passare il buono assieme al cattivo per fare massa.
Il motivo dietro una simile scelta è che a Los Angeles hanno capito una cosa, cioè che il festival può avere portata mondiale solo se ne parlano gli stessi partecipanti e l’unica maniera per fare in modo che ne parlino è premiarli. Più sono i premiati, più sarà la pubblicità all’evento, più girerà il nome, si scriveranno articoli e sarà accreditato come una realtà importante.
Più premi infatti sono utili a tutti, non solo all’LA WEBFEST e agli autori della webserie in sè, che hanno tutto l’interesse a spargere la notizia ma anche a chi scrive di questi argomenti, che è interessato a pubblicare un articolo in materia (specie se all’estero). Anche il sottoscritto, in occasione della prima edizione della manifestazione, ci cascò scoprendo solo successivamente che non si trattava di una “ristretta selezione” ma di un vero premificio.
A questo punto non stupisce nemmeno come ogni anno non sia semplicissimo trovare l’elenco dei premiati. Il sito ufficiale infatti è un pasticcio incomprensibile e la lista completa non esce il giorno dopo la manifestazione (come accade per qualsiasi evento di questo tipo, visto che la direzione è a conoscenza dei premiati ben prima dell’inizio della serata) ma diversi giorni dopo la fine sulla pagina Facebook sotto forma di Nota!
E’ evidente che l’LAWEBFEST non mira ad essere considerato autorevole (come vorrebbero gli Streamys, premi decisamente più seri e canonici) ma conosciuto, in modo da attirare sponsor ed elevarsi di categoria, tuttavia se mai ci riuscirà sarà soltanto per la poca cura dei giornalisti e la scarsa volontà di chi riporta e scrive sull’argomento di controllare le informazioni trovate in rete.