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Il lancio di PS5 ha avuto più copertura mediatica di 10 crisi umanitarie messe insieme

L’organizzazione Care International ha pubblicato un report secondo cui il lancio di PlayStation 5 ha ricevuto una copertura mediatica maggiore di 26 volte rispetto a 10 crisi umanitarie messe insieme, tra le quali si segnalano l’insicurezza alimentare in Guatemala, il conflitto in Pakistan e la fame e i terremoti in Papua Nuova Guinea.
A cura di Lorena Rao
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Secondo il report pubblicato dall'organizzazione umanitaria Care International, il lancio di PlayStation 5, avvenuto lo scorso 19 novembre, ha avuto una copertura mediatica maggiore di 26 volte rispetto a 10 crisi umanitarie messe insieme. Tra queste, le violenze in Guatemala, la fame in Madagascar e i disastri naturali in Papua Nuova Guinea, che sono state in gran parte soffocate dalle notizie legate all'arrivo sul mercato dell'ultima console Sony, ma anche da articoli sull'Eurovision Song Contest e sull'offerta di Kanye West per la presidenza degli Stati Uniti. Nel caso di questi ultimi due eventi citati, si parla di una copertura mediatica maggiore di 10 volte rispetto a quella riservata alle crisi umanitarie nel mondo. Riguardo notizie più importanti, la pandemia dettata dal Covid-19 e le proteste globali del movimento Black Lives Matter hanno in un certo senso monopolizzato i temi trattati dalla stampa.

Tale situazione è dovuta alle difficoltà a cui devono far fronte 10 paesi in crisi, a cui si aggiungono gli effetti delle restrizioni pandemiche e il crescente impatto dei cambiamenti climatici. Lo afferma Delphine Pinault, coordinatrice della difesa umanitaria di Care e rappresentante dell'ONU, che aggiunge: "Non dobbiamo tacere mentre il mondo ignora le crisi iniziate molto prima del Covid-19 e che non sono ancora state affrontate". Secondo Pinault la pandemia ha acuito le disparità e le difficoltà contro cui già lottano soprattutto donne e ragazze. Inoltre, secondo le stime, nel corso del 2021 circa 235 milioni di persone avranno bisogno di soccorsi umanitari. Un aumento delle crisi del 40% rispetto all'era pre-covid. Tra i paesi più vessati dai disastri umanitari vi è lo Yemen, in testa al report, seguito da paesi africani come Burundi, Repubblica Centrafricana, Madagascar, Zambia e Malawi. In Europa figura invece l'Ucraina. A tutto questo si aggiungono l'insicurezza alimentare in Guatemala, il conflitto in Pakistan e la fame e i terremoti in Papua Nuova Guinea.

Lo scopo del report pubblicato da Care International è quello di invitare i governi a promuovere un migliore accesso alle notizie e chiedere ai media globali di amplificare le voci di donne e ragazze, oltre che di collaborare con le piccole organizzazioni locali per prestare attenzione alle notizie sul campo. Anche perché, quando una crisi non fa notizia, il rischio è di non ricevere i finanziamenti per prestare aiuti umanitari ai paesi colpiti e dimenticati dall'opinione pubblica internazionale.

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