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Stati Uniti contro Huawei

Il Pentagono: “Huawei è controllata dall’esercito o dal governo cinese”

Il dipartimento della difesa statunitense ha rilasciato in questi giorni una lista di aziende “sotto il controllo diretto o indiretto del governo, dell’esercito popolare di liberazione o dell’industria della difesa” cinese, e il colosso delle telecomunicazioni e dell’elettronica di consumo fa parte delle aziende citate.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Gli Stati Uniti non si fidano di Huawei. Il concetto è ormai chiaro dopo mesi di schermaglie tra diversi rami del governo guidato dal presidente Trump e il gruppo cinese, ma in questi giorni nella questione è intervenuto (nuovamente) il Pentagono con un documento che accusa il gruppo di essere controllato o addirittura di proprietà delle forze armate o del governo. Secondo quanto riportato inizialmente da Reuters, il dipartimento della difesa statunitense ha inviato ai parlamenteri USA una lettera che contiene una lista di 20 aziende legate a doppio filo con l'apparato governativo o militare del governo di Xi Jinping, e tra queste società figura anche il colosso delle telecomunicazioni e dell'elettronica di consumo.

La lista è un documento che il Pentagono è tenuto a stilare e tenere aggiornato secondo una legge del 1999, allo scopo di rendere note tutte le aziende che operano negli Stati Uniti ma che potrebbero essere guidate da scopi occulti, perché sotto il controllo diretto o indiretto "del governo, dell'esercito popolare di liberazione o dell'industria della difesa locale". Fino ad ora però nessuna amministrazione aveva reso pubblico il listato, pubblicato in questi giorni dopo le richieste di entrambi gli schieramenti politici. Del resto non è neppure la prima volta che a Huawei vengono rivolte accuse di questo tipo, anzi: da tempo ormai gli Stati Uniti ritengono che il gruppo cinese possa essere sotto l'influenza governativa e per questo rappresentare — con la diffusione dei suoi prodotti tecnologici in tutto il mondo — un rischio per la sicurezza nazionale. Huawei dal canto suo si è sempre difesa strenuamente dalle accuse.

Secondo un portavoce del governo interpellato sulla vicenda, il contenuto della lista sarà "uno strumento prezioso per governo, aziende, investitori e istituzioni accademiche", che aiuterà questi soggetti a "scegliere le loro collaborazioni con più attenzione". L'intento sembra quello di fare terra bruciata non solo a Huawei, ma anche alle altre aziende (anch'esse per lo più attive nel campo dell'alta tecnologia) nominate nella lista; inoltre le informazioni contenute nel documento potrebbero rappresentare il fondamento di provvedimenti sanzionatori nei confronti delle società citate. Mentre alcune di queste ultime hanno già respinto le accuse rivolte loro, gli occhi degli osservatori sono puntati al numero uno della Casa Bianca, Donald Trump, che potrebbe presto prendere una decisione in merito.

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