71 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il pulsante “Like” è un brevetto olandese del 2001, al via la causa contro Facebook

La nota funzione “mi piace” non sarebbe stata concepita da Mark Zuckerberg ma da un programmatore olandese che già nel 2001 aveva depositato il brevetto. Ora la famiglia dell’informatico, nel frattempo deceduto, ha deciso di procedere per vie legali contro Menlo Park.
A cura di Angelo Marra
71 CONDIVISIONI
il-pulsante-like-e-un-brevetto-olandese-del-2001-al-via-la-causa-contro-facebook

Dietro ad ogni grande invenzione tecnologica si nasconde ormai per tradizione una battaglia per attribuirsene la paternità. Nel passato ci sono stati moltissimi esempi di invenzioni la cui genesi è motivo di scontri legali e annose battaglie in tribunale, per non parlare della questione dei brevetti che contrappone ormai da tempo i nomi più importanti del panorama tech.

Da questo punto di vista Facebook è sicuramente un caso emblematico, la stessa nascita del social network è stata la causa di una lungo conflitto giuridico tra Mark Zuckerberg e gli altri "soci" con cui aveva intrapreso il progetto, il tutto messo a tacere con un notevole sforzo economico da parte del giovane ingegnere di Harvard (bruscolini però rispetto ai guadagni ottenuti).

Ora si scopre che anche il celebre pulsante "Like", presente ormai su miliardi di pagine web, non sarebbe farina del sacco di Zuckerberg bensì di uno sconosciuto informatico olandese che oltre 10 anni fa aveva ideato una sorte di "diario online" molto simile alla TimeLine di Facebook, con tanto di sistema di "apprezzamento". Si parla di brevetti registrati e depositati regolarmente prima che il social network più famoso al mondo prendesse vita, una somiglianza con il progetto di Menlo Park che ha spinto i familiari dell'informatico, nel frattempo deceduto, ad avviare una causa contro il colosso americano per vedere tutelata e riconosciuta la paternità della funzione "Mi Piace".

La parola ora passa ai legali di Facebook ma molto probabilmente la questione verrà chiusa in maniera rapida e indolore con un cospicuo risarcimento alla famiglia che scongiuri eventuali rivendicazioni future, una procedura ormai adottata abitualmente da Zuckerberg fin dalla causa contro i fratelli Winklevoss.

71 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views