Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha maledetto la scarsa autonomia delle batterie presenti negli smartphone e nei tablet attuali. E' indubbio che mentre per tutti i componenti hardware di questi dispositivi l'evoluzione tecnologica procede a passi da gigante, per quanto riguarda le batterie è tutto fermo, come se davvero nessuno riuscisse a trovare una soluzione al problema, che rappresenta sicuramente uno dei freni maggiori soprattutto in vista dei dispositivi indossabili.
Presto questo problema potrà sembrare solo un triste ricordo. Ideata da ARDICA, una startup con sede a San Francisco, è in arrivo una nuova batteria a celle combustibili che potrebbe rivoluzionare il settore e garantire un'autonomia di oltre sette giorni, con una singola ricarica. Secondo quanto dichiarano gli ingegneri del progetto, attualmente si parla di una batteria esterna, che sarà pienamente compatibile con tutti gli smartphone ed i tablet attuali, Apple e Samsung inclusi. La speranza, ovviamente, è quella di vedere questa tecnologia utilizzata nelle batterie integrate dei dispositivi e quindi dire addio a cavi, batterie esterne e soprattutto evitare la costante ricerca di una presa elettrica. Ma il progetto è in una fase iniziale e probabilmente passerà ancora del tempo.
Potente ed economica. Non molto nota nel mercato consumer, ma già apprezzata in campo militare grazie ad un dispositivo in grado di dare autonomia per una missione di quattro giorni, con un'attrezzatura che peserebbe circa 8 chili in meno rispetto a quelle tradizionali, ARDICA è da tempo a lavoro su una serie di progetti, la maggior parte dei quali top secret, ed ora spera di poter presentare al grande pubblico questa nuova maxi-batteria per dispositivi mobili, entro il 2015 ed all'incredibile prezzo di circa 10 dollari.
Gli ingegneri dell'azienda sono convinti che sia possibile ottenere dai 1.200 ai 2.000 watt per ora a parità di dimensioni, il che vuol dire quadruplicare le prestazioni delle attuali batterie ricaricabili agli ioni di litio. I primi test avrebbero dato esiti "promettenti" e l'azienda è a lavoro su un prototipo funzionante da far provare ai produttori di dispositivi mobili entro la fine del 2013. "L'ingrediente segreto – spiega Jeff Scheinrock, professore dell'Università della California – sono le sostanze che alimentano la cella, che interagiscono tra loro grazie ad una miscela che è stata brevettata".
Insomma, in molti ci hanno provato, ma praticamente nessuno ci è riuscito. Le potenzialità economiche del progetto sono davvero importanti e probabilmente tutte le aziende produttrici potrebbero utilizzare questa nuova tecnologia: il mercato globale per le batterie di consumo raggiungerà, entro il 2017, la quota di 55,4 miliardi di dollari ed entro il 2016 ci saranno circa 8.000 milioni di dispositivi mobili in tutto il mondo. Ma la fase di sviluppo è ancora lenta e probabilmente ci vorrà almeno un altro anno prima che si muova qualcosa.
L'azienda ha già superato i 15 milioni di dollari in finanziamenti e le aspettative sono più che ottimistiche. Speriamo bene.