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In Cina hanno ritrovato un bambino scomparso usando un software simile a FaceApp

Usare una tecnologia simile a quella del fenomeno virale FaceApp per ritrovare i bambini scomparsi. È stato il caso di Yu Weifeng, un 21enne cinese scomparso da 18 anni e ritrovato proprio grazie all’utilizzo di un sistema di intelligenza artificiale.
A cura di Redazione Tech
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Usare una tecnologia simile a quella del fenomeno virale FaceApp per ritrovare i bambini scomparsi. Quelli che lo sono da anni, un tempo che può modificare così radicalmente i tratti da impedire un riconoscimento efficace anche in presenza di fotografie. È stato il caso di Yu Weifeng, un 21enne cinese scomparso da 18 anni e ritrovato proprio grazie all'utilizzo di un sistema di intelligenza artificiale sviluppato dal colosso cinese Tencent che ha consentito di analizzare le immagini del bambino e restituire una versione invecchiata e adulta dello stesso, permettendo alle autorità di lavorare su un'immagine più accurata e attuale della persona scomparsa.

Insomma, un sistema che in tutto e per tutto sembra assomigliare a quello che sta alla base di FaceApp, diventata virale negli ultimi giorni proprio a causa del suo filtro in grado di invecchiare il nostro volto. Nel caso di Weifeng, il software sviluppato da Tencent ha realizzato una versione adulta del bambino che è stata data poi in pasto al sistema di riconoscimento facciale in mano alle autorità, grazie al quale gli investigatori di Shenzhen sono riusciti ad individuare la persona con le più alte probabilità di essere il giovane scomparso. Un compito non facile che ha richiesto al software oltre due mesi di lavoro.

Alla fine, però, l'IA ha individuato uno studente della città di Canton, la cui identità è stata in seguito confermata da un esame del DNA. Weifeng era scomparso il 6 maggio 2001 mentre stava giocando vicino ad un cantiere dove lavorava il padre. Secondo gli investigatori si è trattato di rapimento, ma i dettagli del caso sono ancora sotto indagine. Weifeng non sapeva di essere stato rapito ed è stato cresciuto da una famiglia adottiva. "Abbiamo aperto il caso il giorno dopo il rapimento e non abbiamo mai perso la speranza" ha spiegato l'investigatore Zheng Zhenhai. "Abbiamo controllato i filmati delle telecamere di sicurezza, ma c'erano troppe persone che entravano e uscivano dall'area". Così si è dovuto aspettare fino all'arrivo di una tecnologia abbastanza efficiente da invecchiare il volto del bambino. Proprio come noi stiamo facendo con i nostri selfie.

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