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iPhone 4s: tutto sulla tecnologia Siri che rivoluziona il mondo degli smartphone

Con l’introduzione del nuovo assistente vocale sull’ultimo modello di iPhone cambia il modo di interagire con smartphone e tablet. Non solo comandi vocali ma un vero e proprio assistente personale, che preoccupa la concorrenza da Google a Microsoft.
A cura di Angelo Marra
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Il tanto annunciato iPhone 4S è finalmente arrivato e tra le varie innovazioni introdotte, sicuramente spicca Siri, l'assistente vocale. La funzione di per sé non è certo una novità, visto che i comandi ad attivazione vocale sono presenti sui cellulari da tempo immemore, ma con Siri Apple ha voluto fare un salto di qualità, talmente lungo da spaventare perfino un gigante come Google che sulla ricerca ha fatto la propria fortuna.

Grazie a questa applicazione infatti, non sarà solo possibile impartire comandi senza l'uso di tasti, ma l'iPhone diventerà un device con cui agire in maniera ampia, potendo chiedere così al vostro smartphone di indicarvi un ristorante romantico nelle vicinanze, o di effettuare una ricerca in rete e così via, il tutto ovviamente senza premere neanche un tasto. Una funzione del genere è presente da tempo sui terminali Android, ma la qualità del servizio e la vastità di utilizzo di Siri rendono l'applicazione per iPhone davvero unica, e allo stesso tempo un grosso grattacapo per la concorrenza.

Google e Microsoft, i due storici nemici di Cupertino, si sono più volte espressi in maniera negativa su questa nuova funzione del melafonino, con argomentazioni però che lasciano il tempo che trovano. Mountain View ad esempio sostiene che sia errata proprio la filosofia alla base dell'assistente vocale; il telefono, a detta di BigG, dovrebbe essere uno strumento tramite il quale noi dialoghiamo con altre persone e non certo quello con cui dobbiamo parlare.

Un telefono quindi che funga principalmente da tale, una posizione quantomeno controversa visto che solo il 5% delle applicazioni sviluppate per Android riguarda da vicino la semplice telefonia, mentre il restante è stato creato apposta per allargare le funzioni di base del device. Microsoft dal canto suo accusa Siri di essere un'applicazione molto meno utile di quello che si pensi, essendo ormai tutti i dispositivi collegati alla rete e quindi in grado di offrire risposte ampie ed esaustive a qualsiasi richiesta dell'utente.

In realtà, aldilà dell'atteggiamento di facciata che prevede critiche a 360 gradi quando si parla dell'acerrimo nemico di Cupertino, sia Google che Microsoft sono molto preoccupati per la crescita di Apple e per le implicazioni di un eventuale sviluppo di Siri anche per terminali come l'iPad 3 o i Mac. In primis entrambi i colossi informatici posseggono un proprio motore di ricerca (Bing e Google), che fino a ieri veniva utilizzato anche da iOS per le ricerche sui device Apple, e che potrebbe risentire fortemente dell'utilizzo di uno strumento alternativo di interazione con la rete, laddove la tecnologia di Siri dovesse investire tutto il parco macchine di Cupertino.

La crisi poi del brand leader delle comunicazioni business, ovvero BlackBerry, ha creato un “nuovo” mercato, quello dei professionisti, al quale sia Apple che Google e Microsoft stanno dedicando sempre maggiori attenzioni, e dove l'assistente vocale del nuovo iPhone 4S rappresenterebbe di sicuro una peculiarità di un certo peso.

Le reazioni al limite del disprezzo di Google e Microsoft rispetto a Siri e al suo utilizzo fanno pensare che entrambi i colossi non siano interessati ad implementare una tecnologia analoga. Bisognerà attendere l'impatto che questo tipo di tecnologia avrà sul mercato e la reazione degli utenti e vedere se Apple deciderà di munire ogni suo device di un assistente vocale.

Intanto, a pochi giorni dal suo arrivo, più che una calda accoglienza Siri ha già conquistato una bella dose di critiche. Innanzitutto la mancanza di lingue supportate, tra cui l'italiano, impedisce il suo utilizzo in tantissimi paesi, anche se Apple ha garantito che a breve la copertura sarà estesa anche ad altre nazioni.

Un'altra brutta figura poi è arrivata a causa di un bug, o meglio, un errore nelle impostazioni di default dell'applicazione. Su tutti i terminali Apple è possibile impostare una password per determinate applicazioni, in modo da preservare alcune informazioni in caso di utilizzo da parte di un'altra persona; l'efficienza (si fa per dire) di Siri è tale che bypassa qualsiasi tipo di password, rendendo inutile qualsiasi protezione dei dati. In parole povere, ciò che non è accessibile dal menù lo diventa tramite attivazione vocale. Per ovviare a questo ridicolo problema è necessario configurare l'assistente vocale perchè si attivi solo dopo aver sbloccato il dispositivo, una funzione che forse andava inserita di default fin dall'inizio.

La critica più pesante però nei confronti di Siri arriva dalle prime sperimentazioni da parte degli utenti. Secondo chi ha avuto la fortuna di provare la nuova applicazione, le risposte del nostro assistente personale sono spesso fuorvianti ed errate, complice la capacità di comprendere frasi e non semplici ordini che non funziona come dovrebbe. Ma al popolo Apple non si può certo negare una buona dose di ironia ed è così che è nato un sito internet dedicato esclusivamente ai “fail” di Siri. Su sirifunny.com infatti è possibile trovare sia le risposte più folli ricevute dall'applicazione sia alcuni esperimenti condotti dagli utenti sul comportamento dell'assistente vocale davanti a domande bizzarre o impossibili da rispondere.

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