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Jack Ma dice addio al colosso cinese Alibaba, 20 anni dopo la fondazione

Il fondatore del colosso cinese dell’ecommerce aveva anticipato un anno fa di avere intenzione di lasciare la società ed è stato di parola. Jack Ma lascia le redini di un colosso da 460 miliardi di dollari all’amministratore delegato Daniel Zhang per godersi una pensione d’oro e dedicarsi alla filantropia.
A cura di Lorenzo Longhitano
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jack ma

Lo aveva annunciato con largo anticipo, ma il suo addio chiude comunque un'era: Jack Ma, fondatore del colosso dell'ecommerce cinese Alibaba, nella giornata di oggi ha lasciato la sua creatura fondata esattamente 20 anni fa e diventata in due decenni un'azienda da 460 miliardi di dollari. Jack Ma lascia il posto di presidente a 55 anni compiuti proprio oggi passando il ruolo di guida dell'azienda a una figura interna e già ben inserita — l'attuale amministratore delegato, Daniel Zhang.

Ma lascia l'azienda da uomo più ricco di tutta la Cina (con un patrimonio personale stimato da Forbes di 38,6 miliardi di dollari) e, come già avvenuto per altri magnati del mondo dell'alta tecnologia come Bill Gates, si dedicherà alla filantropia, con un particolare interesse per i progetti a sfondo educativo già al centro delle attività della sua associazione benefica Jack Ma Foundation.

Non per niente, prima di fondare il colosso dell'ecommerce Alibaba, Jack Ma è stato professore universitario di inglese. Il suo rapporto con Internet nacque infatti solo nel 1995 durante un viaggio negli Stati Uniti dove venne per la prima volta a contatto con il World Wide Web. Al ritorno in patria ottenne un prestito di poche centinaia di dollari per fondare China Yellowpages, un indirizzario online che però gli venne presto tolto dalle mani in un'operazione di joint venture con un'azienda statale. Appena quattro anni dopo, il 10 settembre 1999, fondò Alibaba con la collaborazione di altri 17 tra colleghi e amici.

Come ha avuto modo di raccontare lo stesso Ma, i primi mesi di vita dell'azienda sono stati particolarmente duri. Alibaba nasceva con l'intento di mettere in contatto esportatori cinesi e compratori stranieri, ma nella sua prima fase si è trovata sul punto di fallire; nei mesi successivi sono arrivati però finanziamenti esterni da addetti ai lavori e soggetti come Goldman Sachs e la giapponese SoftBank che hanno visto nella società un potenziale e dato alla piattaforma la linfa vitale necessaria alle sue prime espansioni: dagli acquisti online di TaoBao ai pagamenti con Alipay, passando poi nel corso degli anni a home banking, cloud computing, intelligenza artificiale, intrattenimento e molto altro.

Jack Ma aveva già lasciato la posizione di amministratore delegato del gruppo nel 2013 rimanendo però come suo presidente appena un anno prima della quotazione in borsa a Wall Street che ha segnato un'ulteriore accelerata nel processo di crescita ed espansione del gruppo; il passo di oggi rappresenta dunque il termine di un percorso, anche se per l'imprenditore neo cinquantacinquenne non segna la fine di un'era per la società. Resta vero però che Alibaba si trova ad affrontare sfide complesse, come l'inedito quadro della guerra tariffaria con gli Stati Uniti e un sistemico rallentamento del settore del commercio elettronico in patria.

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