Più grande è meglio? Sembra essere questa la principale domanda che ci si potrebbe porre di fronte allo Jawbone Big Jambox, fratello maggiore del classico Jambox, ormai famoso speaker punto di riferimento nei dispositivi audio bluetooth portatili, grazie ad un design a forma di mattoncino e alla qualità audio decisamente importante.
Il modello "maxi" possiede esattamente lo stesso form factor del più piccolo. Risulta però più grande e precisamente si pone con delle dimensioni con base da 25,6×8 cm, per un’altezza di 9,3 cm, contro i 15,1x4x5,7 del modello portatile. Le dimensioni però sembrano contare, soprattutto nella potenza che risulta quanto mai incrementata: al suo interno sono presenti una coppia di driver in neodimio da 2,2 pollici per gli alti e i medio alti, e due radiatori passivi posti sul fronte e sul retro per i bassi. L'amplificazione viene retta molto bene da integrati digitali da 18 watt ciascuno, per un totale dunque di 36 watt complessivi che possono valere come ottimo biglietto da visita.
Il dispositivo risulta quanto mai preciso nel suo assemblaggio come ormai l'azienda ha abituato i propri clienti. Un parallelepipedo perfetto con una griglia con motivo a bassorilievo che avvolge lo stesso Big Jambox. Il tutto chiaramente "verniciato" di tre distinti colorazioni con cui il prodotto viene venduto: nero, bianco o rosso.
Come per il più piccolo, anche in questa versione Big, il dispositivo presenta gli essenziali i pulsanti di controllo del volume che non sono altro che due grossi “+” e “-“ in gomma posti sul lato superiore. A differenza rispetto a quello piccolo però qui troviamo i tasti di avanzamento e riavvolgimento delle tracce e il pulsante play/stop (sempre in gomma e a forma di freccia) che si aggiungono all’immancabile tasto circolare per rispondere alla chiamate entranti. Proprio così, visto che il dispositivo bluetooth permette di rispondere alle chiamate direttamente in vivavoce con una qualità audio quanto mai efficace. Infine sul lato destro vi è l’entrata mini-jack, per collegare qualsiasi apparecchio audio via cavo, la porta micro usb, per modificare diverse impostazione e aggiornare il firmware del Big Jambox dal computer e l’entrata per il caricabatterie.
Il Big Jambox parla. Tutti i feedback sono affidati ad una voce digitale che può essere anche personalizzata tramite MyTalk, il sito web del produttore che si interfaccia con il dispositivo tramite un'applicazione scaricabile gratuitamente sia per Windows che per Mac.
Come suona? Indubbiamente bene, soprattutto considerando le dimensioni compatte. Rispetto al Jambox originale, il modello più grande suona molto più forte, le frequenze sono ben bilanciate: bassi avvolgenti ed un buon rapporto tra medi ed alti ed il compressore di dinamica integrato, evita distorsioni del suono in caso di riproduzioni ad alto volume.
Anche nel Big Jambox gli ingegneri di Jawbone hanno integrato il LiveAudio, una tecnologia di virtualizzazione tridimensionale del suono che, attivata, dovrebbe regalare una riproduzione più profonda ed avvolgente con la maggior parte dei brani riprodotti (in alcuni casi l'effetto è praticamente inesistente, ma dipende dalla modalità di registrazione del brano).
Ma non è tutto oro quel che luccica: la più grande pecca del Big Jambox è il prezzo, che già nella versione più piccola è abbastanza alto (200 euro non sono spiccioli). Il Big Jambox ne costa 100 in più, arrivando così ad un prezzo di 299 euro.
Li vale? indubbiamente fa quello che promette, e lo fa anche bene. Le performance e la qualità audio sono sicuramente di alto livello e, parliamoci chiaro, le cose buone si pagano. Insomma, la qualità del Big Jambox va sicuramente di pari passo alla fascia di prezzo nel quale si piazza, anche se con questa cifra è facile trovare un'alternativa altrettanto interessante.
