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Joss Whedon di nuovo pioniere: dopo Avengers sceglie Vimeo per il nuovo film

Per la prima volta un grosso autore di Hollywood salta tutta la catena distributiva tradizionale e distribuisce da sè online il suo nuovo film su Vimeo.
A cura di Gabriele Niola
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La lotta per una distribuzione diversa, che non passi per i canali tradizionali, che non preveda la consueta catena Cinema -> Pay Tv -> Home video -> tv generalista comandata da pesanti intermediari che regolano il traffico passa per momenti come questo, momenti in cui il regista di uno dei film di maggiore incasso di sempre (Avengers) produce, scrive e sponsorizza In your eyes, film che viene distribuito autonomamente su una piattaforma libera ed accessibile a tutti come Vimeo per 5€. Ed è anche molto carino se vi piacciono i film indie-romantici.

Joss Whedon per tutta la carriera ha cercato di battere percorsi diversi per arrivare al pubblico, nonostante sia stato uno sceneggiatore televisivo di successo (Buffy, Firefly) e poi autore per il cinema è anche stato il pioniere delle webserie con Dr. Horrible Sing-along blog nel 2008 (la prima ad avere una distribuzione commerciale, un modello di business e attori professionisti) e ad oggi continua a fare film indipendenti (due anni fa ha girato una sua versione di Molto rumore per nulla a budget minuscolo) quando non è impegnato con kolossal come Avengers 2 come in questo momento, motivo per il quale ha realizzato un videomessaggio per introdurre e spiegare il film.

Adesso per l’appunto ha prodotto e scritto un film diretto da Brin Hill (aveva fatto la stessa cosa l’anno scorso con Quella casa nel bosco). Dunque chiunque in ogni lato del mondo può noleggiare da Vimeo l’ultimo film scritto da uno dei migliori sceneggiatori di Hollywood in assoluto e pagarlo la cifra giusta per una prima visione casalinga: 5€.
Il costo per la produzione è di 160$ l’anno per l’account Vimeo Pro più un 10% degli incassi totali. Il che significa che se 2 milioni di persone noleggiano il film (che per un film in uscita nelle sale americane è pochissimo, significa insuccesso totale, figuriamoci su base mondiale!) la produzione guadagna 8.999.840$ su un budget che per questa categoria di film solitamente oscilla tra i 5 e i 10 milioni.
Per fare un raffronto un’uscita in sala (il cui biglietto in America costa 8$ in media) il cinema si tiene il 30% dell’incasso e il restante 70% va alla distribuzione la quale poi divide la cifra con la produzione (cioè gli autori). Dunque, per sintetizzare, solo una parte del 70% dell’incasso (una decisa al momento di stipulare il contratto con la distribuzione) va a chi il film l’ha fatto e anche se al cinema due persone sono due biglietti mentre in casa è un solo noleggio, lo stesso sembra che il passaggio sia abbastanza vantaggioso, considerato il bacino mondiale.
A questo va aggiunto che gli altri canali come televisione, home video ecc. ecc. che prevedono intermediari, potranno comunque essere battuti in seguito per ulteriori sfruttamenti, quando il grosso dell’incasso sarà fatto e andato, semplicemente, agli autori.

L’obiezione più frequente a queste operazioni è che è facile farle se sei Joss Whedon, cioè un cineasta noto che possiede già un grande numero di fan, dunque può contare su un successo certo. Più difficile è invece se sei un signor nessuno.
E’ una verità che non tiene conto del fatto che sono operazioni eclatanti come queste che possono aprire le porte ed evangelizzare, che possono diffondere la consapevolezza che un mezzo simile è buono e può essere usato a tanti livelli diversi. Chi è emergente farà sempre fatica perchè sarà sempre una persona, per definizione, sconosciuta che deve farsi conoscere, nessun ritrovato tecnologico potrà garantire a tutti il successo e nemmeno, ahimè, garantirlo ai prodotti migliori. L’unica cosa che la tecnologia può fare è rimuovere il più possibile quegli ostacoli o quegli imbuti che impediscono ad un’opera di raggiungere il suo pubblico potenziale.
La distribuzione in proprio, come anche la musica sta lentamente sperimentando, potrebbe davvero cambiare molte cose nei budget e nei film che si fanno. Ci sarà sempre bisogno di ordine nel caos (i film che vengono prodotti sono moltissimi e saranno di più se la distribuzione diventa alla portata di tutti, ma ognuno desidera vedere solo quei pochi che possono piacergli) quello che forse può cambiare però è la maniera in cui autori e filmmaker trovano o possono trovare l’accesso al pubblico.

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