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Kevin Mitnick, l’hacker che diventò leggenda

Il 15 febbraio 1995 dopo una caccia all’uomo durata 14 anni un blitz dell’FBI porta all’arresto di colui che da molti è stato definito il più grande hacker di sempre. L’incredibile storia di “Condor”, il pirata che si fece beffa degli Stati Uniti.
A cura di Angelo Marra
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Il 15 febbraio 1995 un imponente spiegamento di forze dell'FBI irrompe in un anonimo appartamento di Raleigh, una piccola cittadina del North Carolina. Un'operazione di inedite dimensioni, con decine di uomini in assetto da guerra, elicotteri e squadre speciali. L'obiettivo però non è una gang di pericolosi narcotrafficanti oppure un sanguinario assassino, bensì un'occhialuto informatico 32enne dall'aspetto tutt'altro che spaventoso. Il suo nome è Kevin Mitnick ed è il più grande hacker della storia.

Fin da ragazzino Mitnick dimostra un'insolita capacità nell'utilizzo del computer, competenza messa subito a disposizione per intenti criminosi. A 13 anni viene espulso dalla scuola che frequenta per essersi intrufolato nei sistemi informatici degli altri istituti, poi viene "pizzicato" per aver trasferito la cospicua bolletta telefonica di un vicino ospedale sul conto di una persona che gli stava antipatica e quattro anni dopo arriva il primo di una lunga serie di arresti, questa volta per furto di materiali informatici.

Mitnick, che nel frattempo comincia ad utilizzare il nickname che lo renderà celebre, "Condor", sembra tutt'altro che intenzionato a smettere e comincia a svolgere incursioni ai danni di colossi tecnologici del calibro di Motorola, Nokia, Sun Microsystem, Fujitsu e Nec sfruttando errori nei sistemi e soprattutto la sua spiccata predisposizione verso l'ingegneria sociale, di cui verrà considerato uno dei massimi esperti. Oltre alle sue competenze  informatiche infatti, Mitnick sembra implacabile nell'acquisire le informazioni necessarie direttamente dalle persone coinvolte sfruttando più l'aspetto umano delle sue vittime piuttosto che complesse tecniche di hacking.

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Naturalmente la sua attività porta le big company ad esercitare pressioni fortissime sulle autorità perchè pongano fine agli attacchi informatici e così Mitnick si guadagna in poco tempo il suo posto tra i più ricercati negli Stati Uniti. Il Condor però si rivela una preda impossibile da catturare, grazie alle sue conoscenze informatiche riesce addirittura a penetrare i sistemi dell'FBI anticipando le mosse degli agenti e sfuggendo puntualmente ad ogni tentativo di arresto come nella migliore delle finzioni cinematografiche.

Pioniere nell'utilizzo della tecnica dell'ip spoofing (che consente di non essere rintracciati mentre si svolgono le operazioni in rete), Mitnick decide così di mettersi alla prova sfidando il celebre esperto di sicurezza informatica Tsutomu Shimomura, violando con numerosi attacchi le sue reti. Una vera e propria prova di forza che però convince lo stesso Shimomura a scendere in campo in prima persona per collaborare con i federali e contribuire alla cattura del temibile hacker.

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Il contributo dello scienziato giapponese si rivela decisivo nell'arresto di Mitnick, avvenuto dopo una caccia all'uomo durata oltre 14 anni. Le autorità hanno così fretta di mettere sotto chiave il Condor che lo incarcerano senza nemmeno un processo regolare, rilasciandolo solo 5 anni dopo, con il divieto assoluto di accedere ad internet per i successivi tre anni.

L'epilogo di questa storia incredibile assomiglia molto a quanto accaduto per la stragrande maggioranza di pirati informatici finiti nelle mani della giustizia. Il Condor è ora infatti uno dei massimi esperti al mondo di sicurezza informatica e i servizi della sua azienda Mitnick Security Consulting LLC sono richiesti in tutto il mondo. Del resto, chi meglio del re degli hacker, può valutare la sicurezza di una rete?

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