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Kim Dotcom abbandona Baboom: ‘l’industria musicale mi odia’

Il fondatore di Mega abbandona la sua piattaforma di streaming musicale ancor prima del debutto ufficiale: “crescerà meglio senza di me”.
A cura di Francesco Lavorato
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Baboom non ha neppure avuto il tempo di partire che il suo fondatore ha già abbandonato il progetto. Presentato lo scorso gennaio da Kim Dotcom, il fondatore di Megaupload e – successivamente – di Mega, come un rivoluzionario servizio di streaming musicale, la piattaforma con la quale Dotcom ha distribuito il suo primo disco sarebbe dovuta essere aperta al pubblico entro il primo trimestre del 2015 come una sorta di unione tra Spotify e iTunes Radio, caratterizzata da un'interfaccia grafica minimalista e molto pulita: oltre alla semplice riproduzione della musica in streaming (in formato FLAC) , Baboom avrebbe dovuto includere alcune pagine relative agli artisti, nelle quali sarebbe stato possibile accedere del tutto gratuitamente a gallerie di immagini, video ed alcuni contenuti scaricabili realizzati dagli artisti stessi.

E bene, dopo il flop del Partito di Internet  (fondato dallo stesso Dotcom, che in Nuova Zelanda ha totalizzato solo l'1,3 percento dei voti), una delle figure più amate e odiate del web dice addio a un altro dei suoi progetti, e lo fa annunciandolo pubblicamente su Twitter.

Al momento del lancio dell'anteprima di Baboom, l’unico profilo disponibile era proprio quello di Kim Dotcom: il magnate del web ha spinto il proprio album musicale utilizzando l'attenzione mediatica che si crea negli ultimi tempi quando si parla di streaming musicale.

Il lancio della piattaforma sarebbe dovuto essere "piuttosto morbido": “gli utenti saranno in grado di consultare solo la mia pagina artista ed ascoltare alcune canzoni." – spiegava lo scorso gennaio Kim Dotcom – "E’ un modo per mostrare loro il funzionamento di Baboom. Il sito completo sarà disponibile solo qualche mese dopo“.

Ma Baboom non è un progetto morto. In realtà il fondatore di Mega deteneva il 45 percento dell'azienda, che continua ad essere un progetto in forte crescita. A spiegarlo è il CEO dell'azienda, Grant Edmundson: "l'operazione sta a significare che Kim Dotcom non avrà più alcun rapporto con l'azienda", ha spiegato Edmundson, "Kim si sta concentrando su altri progetti".

Non ci sono notizie ufficiali circa il l'apertura al pubblico di Baboom anche in Italia, ma ormai il mercato è saturo e gli utenti hanno già i propri punti di riferimento per lo streaming musicale, un settore in forte crescita che aspetta ancora la mossa di Apple, che con l'acquisizione di Beats Music ha messo bene in chiaro la volontà di ritornare a essere protagonista del mondo della musica.

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