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Kim DotCom, ecco le immagini spettacolari del blitz dell’FBI [Video Virale]

Ecco le immagini del blitz dell’FBI per la cattura di Kim Schmitz, fondatore di Megavideo e Megaupload. Intanto su Twitter il pirata informatico conferma il suo ritorno con Megabox.
A cura di Angelo Marra
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Osservando le immagini che vi proponiamo sembra di assistere alla cattura di pericolosi terroristi o alla liberazione di qualche ostaggio nelle mani di una sanguinaria e pericolosa gang criminale; elicotteri, blindati, sirene, decine di uomini in assetto da guerra che invadono il terreno circostante l'abitazione, un dispiegamento di forze davvero impressionante, degno di un novello Pablo Escobar. Nelle mire del Dipartimento di Stato americano però non c'è un sanguinario assassino ma un placido pirata informatico, senza alcuna intenzione di scampare all'arresto o darsi alla fuga (nel caso, vista la corporatura, difficilmente passerebbe comunque inosservato).

Le immagini infatti si riferiscono allo spettacolare blitz che ha portato alla cattura di Kim DotCom, il fondatore di Megavideo, senza che un solo colpo sia stato sparato o una sola porta abbattuta. Una messa in campo di forze speciali forse esagerata visto il soggetto da catturare, ripresa dalle telecamere interne degli elicotteri con le immagini che in un lampo hanno fatto il giro del mondo. Purtroppo per l'FBI, nonostante l'intervento in stile hollywoodiano il blitz potrebbe essere uno degli elementi principali della difesa di DotCom a causa di numerosi e grossolani errori procedurali che potrebbero pesare enormemente nella causa contro il pirata informatico.

LA TESTIMONIANZA DI DOTCOM – Durante il processo il pirata ha affermato:  "Ero nel mio letto che installavo degli aggiornamenti di Windows  e improvvisamente ho sentito un elicottero avvicinarsi. Inizialmente non ho dato molto peso alla cosa,  ma quando i rotori iniziarono a far sollevare pietre da terra, facendole sbattere contro la finestra della mia stanza ho iniziato a preoccuparmi. Ho poi realizzato cosa stava accadendo e mi sono rifugiato nella mia “stanza del panico”, in attesa. Appena mi hanno individuato, si sono accaniti contro di me, colpendomi con pugni in visto e facendomi stendere a terra a forza di calci. Se mi avessero notificato il procedimento semplicemente suonando il campanello di casa, avrei aperto la porta senza problemi".

Il Dipartimento di Stato ha motivato la scelta del blitz sostenendo che DotCom fosse in possesso di un dispositivo in grado di distruggere all'istante moltissimi server sparsi nel mondo e che quindi fosse necessario un'intervento rapido ed immediato per scongiurare il pericolo della cancellazione di prove importanti a carico dell'indagato. A distanza di mesi però di tale dispositivo non è stata rinvenuta alcuna traccia e il sospetto è che si tratti di una bugia messa in campo per giustificare un blitz di tale portata (oltre ad un prezioso aiuto alla difesa di DotCom per ottenere la libertà).

LA VENDETTA E' PRONTA, MEGABOX IN ARRIVO ENTRO L'ANNO – Anche se il processo è ancora in corso, il pirata informatico sembra essere davvero inarrestabile. Da una parte i suoi beni sono stati congelati e l'attività della sua impresa è stata sospesa per il processo in corso, dall'altra DotCom sembra seriamente intenzionato a vendicarsi delle major musicali, vere burattinaie di tutta la questione Megaupload. Così su Twitter sono apparsi numerosi messaggi di Schmitz in cui l'hacker annuncia l'arrivo a breve di Megabox, il servizio "100% legale" che punta a creare un rapporto diretto tra artista e consumatori, bypassando di fatto l'industria discografica; “aspettatevi presto l’annuncio di MegaBox tra cui accordi esclusivi con gli artisti che sono desiderosi di allontanarsi dai modelli di business obsoleti”.

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