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L’applicazione che ha svelato la posizione delle basi militari ha compromesso anche quelle italiane

Una mappa pubblicata dai vertici dell’applicazione di fitness Strava, nella quale vengono evidenziate oltre un miliardo di attività svolte dai suoi utenti in tutto il mondo, ha compromesso diverse installazioni militari . Ora pare che anche le basi italiane siano state coinvolte in questa diffusione involontaria di dati sensibili.
A cura di Marco Paretti
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Una mappa pubblicata dai vertici dell'applicazione di fitness Strava, nella quale vengono evidenziate oltre un miliardo di attività svolte dai suoi utenti in tutto il mondo, ha compromesso diverse installazioni militari negli Stati Uniti e in zone di guerra sensibili a causa del fatto che la mappa mostra il movimento delle persone non solo all'esterno ma anche all'interno di queste strutture. Svelando così elementi come il jogging e i percorsi di pattuglia dei militari. Ora pare che anche le basi militari italiane siano state coinvolte in questa diffusione involontaria di dati sensibili.

Come spiega Repubblica, peraltro, basterebbe una semplice ricerca incrociata tra i profili degli utenti e le loro posizioni note per individuare movimenti e missioni all'estero, anche in basi non note. "Chi, ancora evidentemente ignaro del clamore che la vicenda Strava aveva sollevato globalmente, ha scoperto quanto di sé e del proprio lavoro era possibile ricostruire, non ha più risposto alle richieste e ha provveduto all'istante a cancellare i propri riferimenti" spiega Valentina Avon su Repubblica. Si parla di soldati che hanno all'attivo missioni in Afghanistan e Iraq, dove la mappa di Strava mostra percorsi di allenamento e di pattuglia, evidenziati da militari che hanno tenuto al polso smartband o smartwatch in grado di registrare i loro movimenti.

In questi casi i problemi sono molteplici. Da un lato la mappa svela l'ubicazione di basi militari, anche di quelle sconosciute. Se la maggior parte delle installazioni sono state già svelate da servizi come Google Maps, la mappa di Strava riesce ad evidenziare la presenza di basi sensibili e non documentate in zone di guerra. Basta, per esempio, osservare se i percorsi di corsa svelano figure geometriche in zone desertiche: in quel caso è probabile che le persone stiano correndo attorno ad un recinto. Dall'altro c'è il problema dei movimenti dei militari, i cui percorsi e abitudini vengono svelati da questa mappa pubblica o dalle singole mappe pubblicate sui loro profili social all'interno dell'applicazione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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