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L’orrore su Instagram: più di 3000 profili rubati per pubblicare contenuti pedopornografici

Il social network principe della condivisione di immagini e video è stato invaso da oltre 3000 profili rubati in tutto il mondo, il cui unico scopo è quello di pubblicare contenuti pedopornografici.
A cura di Dario Caliendo
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Poco dopo la scoperta di un mercato nero di stupefacenti, il lato oscuro dei social network torna in superficie. Secondo quanto segnalato da una nostra fonte ci sarebbero oltre 3000 i profili di Instagram, il social network principe per la condivisione di immagini e video, rubati da malintenzionati ed utilizzati per la pubblicazione di materiale pedopornografico.

Negli ultimi tempi il fenomeno dei furti di account e profili sui social network si sta diffondendo a macchia d'olio. Oltre il 25% degli utenti online è a rischio e le modalità con le quali i malintenzionati possono avere accesso ai dati personali sono molteplici.

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Nello specifico, su Instagram le metodologie per rubare un account sono diverse, molte delle quali però si basano su una falla di sicurezza scoperta qualche mese fa e prontamente corretta: nella stragrande maggioranza dei casi, i profili sul social network fotografico vengono rubati esclusivamente per la superficialità dell'utente proprietario.

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Come si ruba un profilo? E' semplicissimo: tramite un bot o applicazioni automatizzate  che permettono lo "scambio" automatico di Like, commenti o addirittura follow. L'utente attiva un servizio e dà il consenso ad utilizzare i propri dati di login, al fine di effettuare – automaticamente –  decine "mi piace" e  riceverne altrettanti. Ma non finisce qui, fornendo le credenziali ad un qualsiasi servizio esterno ad Instagram, lo si autorizza a seguire e commentare automaticamente altri utenti, il che vuol dire perdere totalmente il controllo del proprio profilo. E' una cosa rischiosissima, perché una volta dentro, i truffatori non solo potranno cambiare la vostra password e quindi impossessarsi del profilo, ma potranno avere accesso alla mail alla quale è collegato l'account, la bio e tutte le informazioni personali. Un furto d'identità inconsapevole che consente ai pornopedofili di mettere a disposizione archivi di foto. Ovviamente questi profili vengono, poi, utilizzati per molteplici fini che vanno oltre la diffusione ma – spesso – anche per adescare altri minori e clienti.

Una vera e propria industria che sfrutta profili di persone ignare e foto di poveri bambini. Un orrore, un viaggio tra profili colmi di bimbi nudi e scene di sesso. Abbiamo visualizzato diversi profili – di cui riportiamo qui le versioni censurate – che hanno alzato il velo su questo mercato di essere umani. Un orrore che ci saremmo risparmiati, consci che la visione di queste immagini non possono lasciare che inorriditi.

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Alcune applicazioni sicure, come Statigram sono indispensabili, per chi utilizza i social network mentre altre app di terze parti vanno sempre usate con attenzione e, sopratuttto, bisogna leggere il "disclaimer" (quella che si visualizza quanto l'applicazione tenta ad accedere all'account di Instagram) che si trova fisicamente sui server del social network e non su una pagina esterna.

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Ad oggi, nella legislazione italiana non esiste una normativa specifica sul furto di identità online ed il reato è punito con l’articolo 494 del Codice Penale (la “Sostituzione di persona”). Trattandosi di reati che, spesso, operano a livello transnazionale – come per la totalità dei reati relativi al c.d. “cybercrime”- sono in corso studi per identificare, prevenire e combattere il fenomeno a livello europeo, con forte interesse da parte della stessa Comunità Europea che, consapevole dell’assenza in molti Stati membri di una legislazione penale specifica per il furto d'identità online e che tale condotta viene generalmente punita in base a leggi relative ad altri reati quali frode, falsificazione di documenti, violazione d'identità ecc, sta cercando di valutare la necessità di adottare misure pertinenti, inclusa una legislazione europea che fornisca una definizione specifica del furto d'identità online e ne preveda la perseguibilità.

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La prima regola fondamentale da seguire per prevenire al meglio il furto, è quella di non sottovalutare la furbizia dei "ladri" d'identità. Questa nuova tipologia di criminali ha trovato nel Web una fonte inesauribile di possibili "prede" oltre ad una serie di strumenti tecnologici sempre più efficaci per portare a termine il proprio scopo.

Se siete utenti di Instagram il nostro consiglio è di curare il vostro profilo il più possibile e seguire due semplici procedure con costanza:

  • Tramite un browser web, andate all'indirizzo instagram.com/accounts/manage_access ed eliminate i permessi a tutti i servizi che vi insospettiscono;
  • modificare la password di accesso con costanza, almeno con una cadenza mensile.

Se nel mondo reale possiamo riuscire a comprendere se qualcuno ci sta truffando, in quello virtuale è molto più difficile. Le nostre credenziali potrebbero già essere a disposizione di terzi malintenzionati in questo momento senza che noi ne sappiamo nulla.

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