I dispositivi di Cupertino non sarebbero abbastanza sicuri e potrebbero essere sfruttati per campagne di spionaggio industriale. E' questa la motivazione che ha spinto la pubblica amministrazione cinese a bandire totalmente i prodotti della mela morsicata, eliminandoli dall'elenco dei dispositivi tecnologici acquistabili con i fondi pubblici di Pechino.
A dare la notizia è Bloomerg che ha riportato un aggiornamento (per motivi di sicurezza) della lista stilata dalla commissione governativa che si occupa di Riforme e di Sviluppo Nazionale e dal Ministero delle Finanze, nella quale vengono elencati tutti i dispositivi elettronici che possono essere acquistati ai dipendenti del Governo centrale e delle diverse amministrazioni locali. Non solo iPhone quindi, ma anche tablet e computer: e così dall'elenco dei device "accettati" scompaiono anche iPad, iPad mini, MacBook Pro e MacBook Air.
Nonostante non si tratti di una notizia ufficiale e la pubblica amministrazione di Pechino non abbia ancora rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo, sono tanti a credere che queste importanti misure di sicurezza siano animate dalla preoccupazione di Pechino nell'utilizzare tecnologie occidentali che potrebbero essere facilmente intercettabili e potrebbero contribuire al temutissimo spionaggio industriale, in un mercato in cui la Cina ha un'importanza sempre maggiore e che favorisce la crescita dell'economia locale.
Seppure Dell e Hewlett-Packard sembrano essere considerate ancora aziende affidabili, gli stessi motivi di sicurezza che hanno spinto il governo di Pechino a bandire totalmente tutti i prodotti Made in Cupertino, hanno dato il via a una serie di indagini con lo scopo di analizzare la sicurezza anche dell'hardware di IBM e Cisco, assieme a una serie di software dedicati alla sicurezza informatica come quelli di Kaspersky e Symantech e ai prodotti di Microsoft, tra cui compare Windows 8, la cui analisi è stata giustificata in base alla chiusura del programma di supporto per Windows XP.